Ore 15.33 – ”Mi pare che la Lega stia percorrendo strade negative, gia’ sperimentate nella prima fase di vita della nostra Repubblica…si spiegano anche cosi’, almeno in parte, le vicende che hanno travolto molti partiti nel corso degli anni ’90”.
Ne e’ convinto Vannino Chiti, che in un articolo che uscira’ domani su ‘Europa’, avanza un parallelo tra quanto successe nel sistema politico nei primi anni 90 e la fase attuale incentrata sulle rivendicazioni particolaristiche della Lega Nord, che con il solo 10% dei consensi ritiene di condizionare l’intera agenda politica del paese.
”Oggi – aggiunge Chiti – sta crescendo un’insofferenza nei confronti della Lega e dei suoi metodi: con il 10 per cento di consensi questo partito pretende di imporre non soltanto priorita’ di governo, ma addirittura lo stravolgimento degli assetti istituzionali del Paese. Nel susseguirsi di ultimatum impossibili, la Lega non si rende neppure conto che rischia di travolgere l’idea stessa del federalismo. Ne e’ l’ultima testimonianza la vicenda dei ministeri. Nei paesi federali quello che conta e’ l’attribuzione delle competenze: quelle proprie dello stato centrale e’ evidente che sono collocate nella Capitale. La Lega, forse per nascondere il fallimento delle sue impostazioni nel governo del Paese, o per bramosia di clientelismo di potere, non pone il tema di quali siano le responsabilita’ di Regioni e autonomie locali, ma vorrebbe farci incamminare sulla strada di uno spezzatino dello Stato. E’ bene che sia chiaro – conclude Vannino Chiti – che questa strada non e’ percorribile e che la stragrande maggioranza dei cittadini italiani gliela sbarrera’ ”.