Ore 15.26 – (DIRE) – Roma – “Un test importante anche per il Pd, perche’ potra’ verificare se avra’ recuperato quella capacita’ di governo e di innovazione che ha lungamente caratterizzato il centrosinistra nella regione”. Il commissario del Pd del Lazio e vicepresidente del Senato, Vannino Chiti, interpellato
dall’agenzia di stampa Dire, parla cosi’ delle elezioni amministrative che domenica e lunedi’ interesseranno 111 comuni del Lazio. “Tutti gli appuntamenti elettorali sono importanti- precisa Chiti – sono la piu’ alta forma di democrazia. Insomma, nei piccoli centri come in quelli grandi tocca ai cittadini dire con il voto l’ultima parola: giudicare l’operato delle amministrazioni precedenti, confermarle oppure puntare sul nuovo.
Si vota in 111 comuni, tra i 12 con piu’ di 15.000 abitanti c’e’ Latina – unico capoluogo in cui si vota – una roccaforte storica della destra, ma noi abbiamo un candidato a sindaco forte, Claudio Moscardelli, e siamo pronti alla sfida cosi’ come lo siamo negli altri comuni. Un risultato positivo per noi e’ iniziare a invertire la tendenza che porto’ alla sconfitta alle ultime regionali e alle comunali di Roma”.

Quali sono i comuni in cui e’ assolutamente vietato perdere?
“Vietato perdere? In tutti, ovviamente – replica Chiti – Non sono autolesionista. Sono sicuro invece che i dirigenti, gli amministratori e i militanti del Pd e i nostri alleati abbiano lavorato ovunque con serieta’, sia quando sono stati al governo, sia quando sono stati all’opposizione. Poi, ripeto, nel segreto dell’urna i cittadini esprimano liberamente il loro voto”.
“C’e’ una cosa che mi preme sottolineare – continua Chiti all’agenzia Dire – da molti anni ormai, da quando
Silvio Berlusconi e’ in politica, si tende a trasformare ogni scadenza elettorale in un test nazionale. La ripetuta scesa in campo del premier a Mentana ne e’ la prova evidente. Questo metodo e’ sbagliato perche’ rischia di distogliere i cittadini e gli elettori dai veri obiettivi di un voto amministrativo: scegliere le donne e gli uomini giusti per governare al meglio il territorio”.

Cosa pensa delle liste presentate dalla presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, nei comuni di Terracina, Sora, Pomezia (dove ha candidati autonomi dal Pdl), a Latina (dove appoggia Di Giorgi al Pdl) e a Campagnano?
Per il commissario del Pd del Lazio e’ “un fatto politico rilevante che in alcune realta’ della Regione, importanti anche per il numero di abitanti come Sora, Terracina e Pomezia, Pdl e Polverini si presentino in modo separato. A Pomezia, una lista sostenuta dalla presidente della Regione e’ schierata contro il candidato ufficiale del centrodestra. Anche a Terracina e Sora la presidente presenta delle sue liste autonome: al di la’ di furbizie tattiche, appare chiaro lo stato confusionale in cui si trova la destra nella Regione. E’ la conferma, manifesta, della loro incapacita’ politica e delle divisioni profonde esistenti anche se spesso coperte dagli organi di informazione”.

A Pomezia, dove ha un proprio candidato autonomo, la lista della Polverini potrebbe aiutare il
centrosinistra?
“Il centrosinistra a Pomezia – sottolinea Chiti- presenta una candidatura forte, quella dell’attuale sindaco Enrico De Fusco, che bene ha governato in questi cinque anni.
Registriamo la spaccatura in questo  territorio da parte della destra, ma non pensiamo di vincere per questo motivo. Sono convinto che a Pomezia il centrosinistra vincera’ perche’ ha una proposta politico-programmatica solida e una candidatura seria ed autorevole per il governo della citta'”.

Il caso di Mentana e Cassino: quanto e’ importante l’alleanza tra Pd e Udc? Quali nuovi scenari puo’ aprire al Partito democratico?
“Quella tra Pd, forze del centrosinistra e Udc e’ un’alleanza che nasce da una condivisione programmatica sul territorio – precisa Chiti alla Dire – Inoltre, ricordo che l’Udc governa gia’ con noi il Comune di Frosinone e la Provincia di Rieti. Sugli scenari che questa alleanza potrebbe aprire, io credo che un centrosinistra ‘aperto’, anche grazie all’alleanza con l’Udc,  possa piu’ credibilmente candidarsi per vincere le elezioni e poi essere in grado di costruire un’azione di governo all’altezza dei problemi del nostro Paese”.

Dopo il voto, per il Pd regionale si chiudera’ la fase del commissariamento: “Nei mesi scorsi si sono conclusi positivamente i congressi di federazione e nei circoli. Ora tocca all’assemblea regionale, che e’ stata convocata per il prossimo 24 giugno: o ci sara’ un’ampia convergenza sul nome del nuovo segretario del Lazio oppure si ricorrera’ alle primarie, come previsto dallo Statuto. La strada sara’ ovviamente scelta dall’assemblea nazionale. Una cosa e’ chiara: la fase del commissariamento e’ terminata”.