L’appuntamento elettorale di domenica e lunedì prossimi è un passaggio molto importante per il futuro dell’Italia. In oltre mille tra comuni e province si rinnovano i consigli e si eleggono nuovi presidenti e sindaci. Tra gli altri, si eleggono i primi cittadini di quattro città di rilievo nazionale: Torino, Milano, Bologna e Napoli. Il Pd sostiene ovunque candidati di grande autorevolezza e spessore. A Torino e Bologna Piero Fassino e Virginio Merola per confermare una tradizione positiva di amministrazione del centrosinistra. A Napoli, Mario Morcone, per offrire una risposta forte, nel segno della legalità e dell’efficienza, ai tentativi della criminalità organizzata di inquinare la vita economica e sociale. A Milano, infine, Giuliano Pisapia, per determinare una svolta, un cambiamento profondo rispetto agli indirizzi politici e amministrativi della destra.
Il valore delle elezioni supera la dimensione locale e assume un forte significato sul piano politico nazionale. Intendiamoci: prima di tutto per noi vengono le amministrazioni locali, la vita di città e province. Ma al tempo stesso il voto darà un messaggio all’Italia, non nel senso della curvatura data da Berlusconi, cioè quella di una aggressione ai magistrati per sue fobie e per non far risaltare il merito dei problemi reali, ma perché la destra e la Lega hanno fallito. Domenica e lunedì abbiamo la possibilità di mandare un messaggio chiaro a Berlusconi e a Bossi: una richiesta di cambiamento. L’Italia vuole risollevarsi, tornare a camminare unita verso il progresso. Una parte grande di cittadini non si rassegna al declino e al degrado. Non si tratta di ventilare una ”spallata”. Non si vota per il Parlamento: se ha numeri e coesione la destra può continuare a governare per altri due anni. Ma una sconfitta in città chiave farebbe capire che si deve cambiare strada, che neppure la Lega può vivere di propaganda, coprendo l’assenza di scelte per lo sviluppo, l’occupazione, la riforma delle istituzioni, assicurando a Berlusconi leggi ad personam, che non fanno onore a nessuno e discreditano l’Italia.
Bossi dice che «la Lega ha quasi in mano il Paese» e che «Berlusconi può fare, ma deve avere l’accordo della Lega»: il problema è che di questi equilibri all’interno del patto d’acciaio Pdl-Lega, Bossi-Berlusconi agli italiani interessa poco. Gli italiani sono preoccupati del lavoro che non c’è, del potere d’acquisto che riduce le possibilità delle famiglie, della precarietà, del funzionamento dei trasporti, della sanità e della casa. Gli italiani sono preoccupati per le tasse che aumentano anche se destra e Lega cercano di nasconderlo, con l’azione al cloroformio di molte televisioni e giornali, da esse controllate.
Ci sono almeno due generazioni di giovani alle quali si sta togliendo il futuro. Noi vogliamo che si torni a parlare di lavoro: la nostra proposta per contrastare il precariato è quella di ridurre le spese per le imprese che garantiranno lavoro stabile ed aumentare invece il costo del lavoro a termine o precario.
La dignità e l’impegno quotidiano di milioni di italiani meritano l’apertura di una fase nuova: la persona, le sue esigenze e la sua dignità devono tornare ad essere al centro delle politiche pubbliche.
Cominciamo dalle città.
E domenica e lunedì, andando a votare, pensiamo anche che con quel voto esprimiamo una scelta tra l’attuale nucleare e le energie rinnovabili, a cominciare da geotermia, eolico e solare.
La destra e la Lega hanno cercato di sottrarre agli italiani la decisione sul piano di ritorno al nucleare, da essi approvato, il nucleare vecchio, esposto a tremendi rischi per la vita delle popolazioni, come si è visto in Giappone, con resti di scorie che restano radioattive per migliaia di anni.
Il voto amministrativo, come è stato in Germania, può dire una parola decisiva, sconfiggendo la destra e le sue furbizie che impediscono – al di là della solita propaganda – l’esprimersi della sovranità dei cittadini. Il successo del centrosinistra annullerà il piano nucleare del governo, lo metterà nel dimenticatoio. Anche questa è una buona ragione per votare Pd.
battere la Moratti. credo non ci sia altro di rilevante
TRIONFOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO
Chiti, quante ne abbiamo viste e patite?
Caro Marco, le elezioni amministrative hanno indubbiamente assunto un valore politico nazionale e Milano rappresenta il cuore di questa verifica. Sotto questo punto di vista credo che la vittoria di Pisapia al primo turno sia stata netta e significativa. I milanesi sono stanchi di una destra capace solo di propaganda, aggressioni e promesse non mantenute. Il risultato complessivo di tutta la tornata elettorale dimostra che in tutto il paese c’è voglia di cambiamento, di chiudere una pagina di governo non solo inconcludente, ma anche dannosa.
Caro Matteo, la battaglia al modello politico-sociale del berlusconismo ci vede impegnati da molti anni, con indubbi passaggi difficili. Credo che la grande illusione del Presidente del Consiglio, a cui tanti italiani hanno creduto in buona fede, stia cadendo sotto i colpi dell’evidenza; la destra ha peggiorato la condizione complessiva del paese e di milioni di cittadini e famiglie. Il Pd e il centrosinistra sono pronti con le loro proposte per un vero rilancio sostenibile dell’Italia.