Ore 14.01 – “Sono tre gli elementi alla base del mio nuovo libro ‘Religioni e politica nel mondo globale. Le ragioni di un dialogo’. Il primo: penso che le forze progressiste nel continente europeo debbano perdere ogni apparenza non solo di ostilita’ – e questa mi pare sia scomparsa nel corso del tempo – ma anche semplicemente di indifferenza nei confronti dell’aspetto religioso. Si puo’ essere credenti o non credenti, si puo’ essere cattolici, cristiani o di altre religioni ma chi fa politica non puo’ non avere presente il significato, il contributo, la ricchezza, che oggi da’ l’esperienza religiosa”.
Cosi il vice presidente del Senato, Vannino Chiti, intervistato al microfono di Luca Collodi sul canale italiano della Radio Vaticana, in occasione della presentazione del suo nuovo libro.
“Il secondo aspetto – prosegue Chiti – riguarda il nostro compito in Europa. Non siamo piu’ il centro del mondo e non dobbiamo pensare che l’unica secolarizzazione che esiste al mondo sia quella europea. C’e’ l’esperienza valida degli Stati Uniti e ci sono esperienze in altre parti del pianeta dove purtroppo il pluralismo religioso non esiste. In Europa dobbiamo avere la forza di introdurre alcuni cambiamenti, sui quali insiste anche l’attuale pontefice Benedetto XVI. Secolarizzazione non vuol dire escludere dalla cittadinanza pubblica le fedi religiose ma vuol dire saperle far vivere dentro la stessa sfera pubblica, e, all’interno del pluralismo religioso, far vivere il confronto tra culture”.
“Terzo elemento. Ritengo – sottolinea il vice presidente – che la persona non sia solo cio’ che noi vediamo, la sua fisicita’ – che e’ certamente fondamentale – ma che in essa vi sia un aspetto da assumere: quello della trascendenza. Naturalmente esso puo’ avere risposte diverse, religiosa o laica ma, comunque sia, si tratta di una prospettiva che da’ senso alla vita, senza di cui non ci sarebbe neppure il significato della liberta’, e’ una dimensione che fonda la nostra dignita’ e il nostro essere persone”.