Ore 12.39 – “Io sono preso da due sentimenti: che Bin Laden non ci sia piu’ non puo’ essere considerato un elemento negativo, e’ un fatto positivo per il mondo dal punto di vista politico. Ma io avrei preferito che fosse arrestato, processato e condannato”. Cosi’ il vice presidente del Senato, Vannino Chiti, intervistato al microfono di Luca Collodi sul canale italiano della Radio Vaticana, in occasione della presentazione del suo nuovo libro ‘Religioni e politica nel mondo globale. Le ragioni di un dialogo’.
Secondo Chiti, comunque, la scomparsa di Bin Laden “e’ un elemento positivo per quello che aveva rappresentato come simbolo del terrorismo che ha fatto morti tra i cittadini innocenti, che ha strumentalizzato una fede religiosa facendola diventare impalcatura dogmatica e ideologica di un movimento violento”.
Il senatore ha proseguito con un richiamo: ”non bisogna pensare che ora la lotta al terrorismo sia finita, sia vinta. Guai ad abbassare la guardia e guai soprattutto a pensare che la lotta al terrorismo si possa vincere soltanto con la forza delle armi. A volte occorrono ma, soprattutto, occorre la politica: un grande disegno che dia la speranza di uno sviluppo giusto anche a quei popoli, a quelle persone”.
Inoltre, ha concluso Chiti, “ancora una volta c’e’ bisogno di un ruolo fondamentale delle religioni: non supereremo il rischio di una guerra di civilta’ e non costruiremo un ponte di dialogo, una cooperazione senza un impegno da parte delle grandi religioni”.
