A tutti i frequentatori del blog voglio rivolgere un sentito augurio in occasione della festa dei lavoratori. Alla vigilia del primo maggio mi piace riportare l’attenzione su una bella storia, un esempio di lotta per il diritto al lavoro. É passato più di un anno dall’inizio dell’esperienza dell’ “Isola dei Cassintegrati”. Alcuni operai della Vinyls di Porto Torres da così tanto tempo occupano l’ex carcere de L’Asinara per sensibilizzare tutta l’Italia sul dramma che vivono loro – con le rispettive famiglie – e tanti altri lavoratori in Italia: il rischio della disoccupazione. Oltre 400 giorni dopo l’inizio della protesta pacifica, la vertenza è ancora aperta e coinvolge tutti i tre stabilimenti che l’azienda ha in Italia: Porto Marghera, Porto Torres e Ravenna. Da qualche giorno le isole della protesta sono diventate due, perché alcuni operai di Porto Marghera hanno dato vita a un’occupazione simbolica di una isoletta della laguna veneziana. Chiedono che, con il contributo decisivo del ministero dello Sviluppo Economico, si risolva la situazione d’incertezza sulla proprietà dell’azienda e si dia concreto avvio al rilancio della produzione.
Noi del Pd non ci stancheremo mai di ripeterlo: il lavoro è la vera emergenza nazionale, il tema di cui deve occuparsi chi ha la responsabilità di governare l’Italia.
Secondo l’Istat, nell’anno 2010 l’occupazione si è ridotta di 153.000 unità rispetto all’anno precedente. Nel quarto trimestre del 2010 il tasso di disoccupazione giovanile ha raggiunto il livello record del 29,8% (era al 27,9% nello stesso periodo del 2009). A febbraio 2011 si è ridotto, passando al 28,1%: siamo ancora lontanissimi dagli standard di occupazione che dovremmo garantire ai nostri figli. Questi dati, molto preoccupanti, assumono connotati ancor più gravi se si considera il lavoro femminile: l’Italia ha il più basso tasso di donne occupate tra i paesi europei più avanzati e quasi la metà delle ragazze del Sud, il 42,4%, è senza un lavoro. Occorre poi mettere a fuoco un altro aspetto, troppo spesso non considerato: molti disoccupati, giovani e non, hanno rinunciato a cercare un lavoro e non figurano nemmeno nelle statistiche che riguardano la disoccupazione.

Per dare una prospettiva alle giovani generazioni servono politiche serie. Sbaglia il ministro Tremonti quando dichiara che «i quattro milioni di stranieri arrivati in Italia sono tutti occupati. Forse i giovani italiani non sono davvero disposti a cogliere le occasioni che vengono loro offerte». Il lavoro manca a tutti i livelli. Il settore produttivo è in grave sofferenza e a pagarne le conseguenze sono tutte le qualifiche professionali. L’Italia ha bisogno di dare avvio a uno sviluppo nuovo e sostenibile, puntando sulla ricerca, l’innovazione, la formazione. Inoltre, dobbiamo saper valorizzare il petrolio dell’Italia: la cultura. Intraprendendo questa strada potremo offrire ai nostri giovani un impiego adeguato al percorso di formazione che hanno seguito. Queste sono le idee del Pd. La destra al governo, invece, si dedica principalmente ai processi del Presidente del Consiglio e si impegna ad inventare scappatoie per sottrarvelo.

Domenica prossima è il primo maggio, la festa dei lavoratori, un’occasione per ribadire che ogni cittadino ha il diritto ad un lavoro quantomeno dignitoso e ad una vita serena. Per perseguire seriamente questo obiettivo dobbiamo contrastare con la massima determinazione anche il dramma delle morti e degli incidenti sul lavoro. Il numero delle persone colpite da questa sciagura è ancora troppo grande, inaccettabile per un paese progredito. Chi svolge la propria mansione lavorativa deve poterlo fare in condizioni di sicurezza e nel rispetto delle leggi, che precisano i suoi doveri e garantiscono i suoi diritti.
É fondamentale, per ognuno di noi, non rassegnarsi, non pensare solo al proprio “particolare”, al proprio ristretto interesse, ma sapere che i diritti, la libertà, la democrazia sono indivisibili: che spetta a tutti impegnare un po’ della propria vita, per renderli più forti e per estenderli. I lavoratori e le lavoratrici hanno un ruolo decisivo in questa battaglia, meglio in questo lungo processo di lotte per rendere più giusta e moderna la società. Così, le forze riformatrici e progressiste sanno da che parte devono stare.
Con questi sentimenti vi auguro un buon Primo Maggio.