«Se Non Fosse stato sindaco di Pistoia, presidente della Regione e, ora, il vicepresidente del Senato, sarebbe stato un bel vescovo».
Ecco Vannino Chiti descritto dai suoi amici. Un ritratto che si attaglia all’ultima fatica: il libro Religioni e politica nel mondo globale, in uscita domani per i tipi di Giunti, dove spiega, lui che viene dal vecchio partito comunista, come il cattolicesimo possa e debba affrontare le sfide attuali, ridefinendo il suo ruolo nei confronti della politica. Un esempio (che nel libro non c’è) capace di rispecchiare la cronaca di questi giorni? L’uscita di Gastone Simoni, vescovo di Prato, che ha aperto la curia ai profughi, dopo che i politici pratesi si erano tirati indietro in modo sbrigativo: grazie, abbiamo già dato ai cinesi. Ma l’uscita del volume arriva anche in un momento di spaccatura del Pd, anche in Toscana. Dove c’è Matteo Renzi, il Rottamatore.
Presidente Chiti, pensa sia possibile gestire il cambia mento nel Pd senza «disastri»?
«Le classi dirigenti devono rinnovarsi. In Toscana ci sono tanti segretari provinciali del Pd con meno di 40 anni. Matteo Renzi e Enrico Rossi dimostrano come si possano guidare le amministrazioni con piglio nuovo».
Basta esser giovani per candidarsi?
«No, la politica dev’essere impegno per gli altri e non palestra per ambizioni personali».
Come nasce questo libro che arriva tre anni dopo Laici & Cattolici (Giunti 2008)?
«Analizzo il rapporto tra politica e religioni. In questo senso, è un libro politico. Il problema è consentire una presenza pubblica delle religioni, senza far venire meno, anzi rafforzando, il ruolo dello Stato di diritto. In Europa bisogna affermare una diversa secolarizzazione e nel mondo islamico superare la subalternità della società ad un’unica fede».
Qual è il rapporto, oggi, tra religioni e politica?
«Per la politica progressista si tratta di approfondire conoscenza e rapporto con le religioni. Occorre evitare che si allarghino i fossati tra cultura laica e cultura religiosa: la necessità è quella di definire un’etica condivisa che faccia della laicità un riferimento universale, nel quale si riconoscano credenti e non credenti».
Obiettivo difficilissimo…
«La fratellanza non può essere circoscritta a quanti condividono la stessa fede: deve saper abbracciare, per ogni confessione religiosa, l’intera umanità».
Chiti scrittore impegnato: un’ispirazione momentanea o una prospettiva post politica?
«Ho scritto vari libri, ma non voglio fare lo scrittore professionista! Semmai voglio dare un contributo per superare gli anni influenzati dal berlusconismo. Bisogna sconfiggere, insieme a Berlusconi, quel senso comune centrato sull’egoismo».
Nemmeno il Pd è perfetto…
«Sento di dover lavorare perché il Pd recuperi lo suo spirito origina rio, come casa dei progressisti aperta al ricambio e con un soggetto da privilegiare: la persona».
Sandro Bennucci