Nel libro Religioni e politica nel mondo globale, in libreria dal 13 aprile, Vannino Chiti spiega come il cattolicesimo possa e debba affrontare le sfide del mondo attuale ridefinendo il suo ruolo nei confronti della politica e individuando le ragioni del dialogo con le altre religioni.

Esponente del PD e Vicepresidente del Senato, Chiti prosegue la riflessione avviata con Laici & Cattolici (Giunti 2008), che indagava il non sempre facile rapporto tra i cattolici e la sinistra italiana, allargando l’orizzonte al mondo globalizzato.

Il volume, che l’autore definisce politico, espone le ragioni di un confronto, necessario e coraggioso, tra il cattolicesimo e le altre religioni monoteiste sulle grandi sfide del mondo attuale: la persona e i suoi valori, i diritti individuali e collettivi, il rapporto tra politica e religione, le questioni che le separano e quelle che condividono, la necessità da parte delle forze politiche progressiste di misurarsi con le fedi e la dimensione della trascendenza.

Nel nostro tempo, la politica delle forze progressiste deve far propria l’idea che il nuovo umanesimo non si chiuda alla possibilità di accogliere Dio: per costruire quella società della tolleranza e dell’integrazione di cui abbiamo tutti bisogno e delineare un’etica mondiale condivisa, che costituisca la base della convivenza nell’epoca della globalizzazione.

Abbiamo il compito di contribuire ad affermare un nuovo umanesimo” sottolinea Chiti. “È questo il fine principale di un dialogo e di un impegno della politica progressista e delle fedi religiose. Il terreno fondamentale d’incontro è infatti rappresentato dalla centralità della persona, dalla sua promozione, dal riconoscimento della sua dignità”.