“Grande soddisfazione” e’ stata espressa dal vice presidente del Senato Vannino Chiti, dopo aver appreso della decisione con cui la Grande Camera della Corte europea per i diritti dell’uomo ha dato ragione all’Italia nella causa sulla presenza del crocifisso nelle aule delle scuole pubbliche.
“La Corte – prosegue Chiti – ha adottato la scelta piu’ giusta. Il crocifisso rappresenta un simbolo religioso che e’ presente nella radice storica e culturale dell’Italia e di molti altri Paesi. Non contrasta in nessun modo con la liberta’ di religione o di educazione. Il crocifisso non puo’ rappresentare per nessuno ragione di oppressione, costrizione o intolleranza. Per i cristiani e’ un simbolo di fede. Per tutti e’ motivo di solidarieta’ e amore”.
“Il governo italiano, dopo una prima memoria incentrata su argomentazioni sbagliate, ne aveva presentata successivamente una convincente, in cui si ricostruiva la giurisprudenza precedente della Corte di Strasburgo, che in queste materie si era sin qui scrupolosamente attenuta al margine di apprezzamento statale e alla non assimilabilita’ delle tradizioni e delle giurisprudenze costituzionali in materia di laicita’. Ora, grazie alla Corte europea – conclude il vice presidente del Senato –, e’ stata finalmente fatta giustizia su questa materia”.