Ore 19.28 – “E’ incredibile quello che sta avvenendo in Italia sulla cultura. Il governo di destra fa cassa tagliando prima i fondi per la manutenzione e la conservazione dei beni culturale e poi il Fondo Unico per lo Spettacolo. E’ come se un paese arabo produttore di petrolio chiudesse i suoi pozzi: si’ perche’ la cultura e’ la nostra grande risorsa che ci rende un’attrattiva unica a livello mondiale, e’ il nostro petrolio”.
Lo afferma Vannino Chiti, vice presidente del Senato e commissario del Pd Lazio.
“Da giorni – aggiunge Chiti – si susseguono gli appelli, le dimissioni, le proteste per la politica dissennata del governo. Il maestro Riccardo Muti a Roma, alla prima del Nabucco ha lanciato un accorato grido d’allarme: ‘rischiamo davvero che la nostra patria sara’ bella e perduta, come dice Verdi’. E’ di oggi la notizia delle dimissioni di Andrea Carandini dalla carica di presidente del Consiglio Superiore per i beni culturali e paesaggistici. Queste sono solo le ultime manifestazioni di un malessere collettivo, di un sentimento di rabbia verso l’azione di smantellamento che il governo Berlusconi-Tremonti sta scientificamente compiendo.
Ha dell’incredibile la reazione tardiva del sindaco di Roma Alemanno che da primo cittadino della capitale mondiale dell’archeologia avrebbe dovuto battersi come un leone, fare delle barricate per impedire questo sfascio. Invece solo dopo che il danno e’ stato compiuto chiede che i tagli  ‘drammatici e totalmente insostenibili vengano revocati’.
Tutto cio’ – conclude Chiti – ha dell’inverosimile”.