“Difendersi e’ un diritto costituzionale di cui, giustamente, il sindaco di Roma Gianni Alemanno, si e’ servito dalle pagine del Sole 24 ore di oggi. Ma gli argomenti usati, in particolare sullo scandalo di ‘parentopoli’, non convincono perche’ su quella oscura vicenda Alemanno continua a spargere fumo per nascondere le sue responsabilita’. Mi riferisco ovviamente alle serie responsabilita’ politiche, perche’ sulle altre il compito spetta, nella sua autonomia, alla magistratura”.
E’ quanto dichiara Vannino Chiti, vice presidente del Senato e commissario del Pd Lazio, commentando l’intervista di Gianni Alemanno sul quotidiano di Confindustria.
“Non e’ vero, come ha affermato il Sindaco, che in altre amministrazioni comunali ci siano stati scandali di pari proporzione alla ‘parentopoli’ romana. E comunque, la teoria di antica memoria per cui tutti sono colpevoli e quindi nessuno e’ colpevole non e’ accettabile, non puo’ e non deve avere cittadinanza ad alcun livello politico ed amministrativo: chi governa deve garantire la trasparenza”.
“Il primo cittadino della Capitale – continua Chiti –  ha giustamente varato nuove regole per i concorsi delle aziende municipalizzate, ma queste arrivano tardi, si puo’ dire quando i buoi sono gia’ scappati e, soprattutto, quando sono gia’ stati soddisfatti gli appetiti clientelari di una classe politica che al sindaco e’ contigua. Soprattutto, sono state aggirate regole approvate nel 2006 che stabilivano precisi vincoli per le assunzioni al Comune di Roma e presso le aziende municipalizzate”.