Il Pres. di turno risponde in Aula al Sen. Mugnai

Ore 20.45 – “I processi, chiunque riguardino, si fanno nelle aule dei tribunali, non in Parlamento, ne’ nelle piazze”.
Cosi’ il presidente di turno del Senato, Vannino Chiti, rispondendo in aula al senatore Franco Mugnai che era intervenuto, durante il fine seduta, sul tema del rinvio a giudizio con rito immediato del Presidente del Consiglio dei Ministri e della motivazione posta a fondamento della decisione del Gip di Milano.

Questa la dichiarazione del senatore Mugnai:
“Signor Presidente, si e’ soliti, a fine seduta, effettuare brevi interventi che hanno lo scopo di far restare agli atti una traccia di questioni considerate di interesse generale e, al tempo stesso, utili a costituire spunti di riflessione per i colleghi in attesa della ripresa dei nostri lavori.
Chi vi parla, che normalmente e’ solito occuparsi di giustizia, vorrebbe offrire un piccolo contributo conoscitivo ai colleghi per aiutarli a orientarsi in questa tempesta mediatica relativa al provvedimento giudiziario che oggi piu’ di ogni altro e’ agli onori delle cronache. Mi accingo quindi a leggere, nella sua integrita’, la motivazione posta a fondamento della decisione del GIP di Milano di disporre il giudizio immediato nei confronti di Silvio Berlusconi. Voglio rassicurare i colleghi che si tratta di una questione brevissima, che illustrero’ ricordando anche come presupposto del giudizio immediato e’ l’assoluta evidenza della prova.
Quanto al delitto contestato al capo b), le molteplici fonti di prove acquisite, di natura dichiarativa, documentale, intercettativa e investigativa pura, convergono nel senso della ricostruzione delittuosa prospettata dall’accusa, ne’, allo stato degli atti, tali esiti probatori paiono efficacemente contrastati dai contenuti delle investigazioni difensive, che in piu’ punti stridono in termini netti con le acquisizioni della indagine pubblica, in modo tale che la sede naturale della dialettica probatoria che gia’ si profila e’ a maggiore ragione quella processuale richiesta dal pubblico ministero.
In un processo di parti, quale e’ quello che caratterizza il nostro sistema processuale, le investigazioni difensive della difesa equivalgono alle investigazioni dell’accusa. Quindi, se gli elementi di prova raccolti dall’accusa stridono in termini con le investigazioni difensive dov’e’, onorevoli colleghi, quell’evidenza della prova che legittima il giudizio immediato? Lascia all’Assemblea questa riflessione”.