Questa e’ la lettera che Vannino Chiti, commissario del Pd Lazio e vice presidente del Senato, ha inviato ieri una lettera alla Presidente della Regione Lazio Renata Polverini riguardante la composizione della nuova Consulta per le Pari Opportunita’:

”Gentile Presidente,
La composizione della nuova Consulta per le Pari Opportunita’ ha suscitato la perplessita’, le riserve e la contrarieta’ del Partito Democratico. Per l’importante ruolo che la Consulta ricopre e’ forte la nostra preoccupazione: le istituzioni, almeno su questi temi, non hanno bisogno di ulteriori tensioni.
Trattandosi di un organo che si fa carico di rappresentare le istanze delle donne in settori importanti come la salute, la formazione, la giustizia sociale, l’imprenditoria ed emanare pareri e proposte in materia di pari opportunita’, l’autorevolezza dell’insieme dei componenti e la condivisione da parte di un ampio arco di forze politiche, si rivelano un fattore determinante.
Il dissenso dei consiglieri regionali del Pd e del nostro partito riguarda l’esclusione delle piu’ importanti organizzazioni dei lavoratori e delle lavoratrici come la Cgil e la Cisl, nonche’ quella di alcune associazioni che erano rappresentate nella Consulta uscente, quali la Federlazio e la Confesercenti. Suscita altrettanta perplessita’ l’esclusione di significative associazioni del mondo femminile come l’Associazione donne medico e Vita di Donna.
Tenendo nella giusta considerazione l’importanza e la delicatezza dei temi affrontati dalla Consulta per le Pari Opportunita’, nonche’ le ricadute dal punto di vista politico-sociale, ritengo utile, nell’interesse generale, avviare una riflessione comune al fine di rivedere la composizione di questo organismo regionale paritario.
Anche a tutela del prestigio della Consulta, e’ necessario che al suo interno vi sia la rappresentanza piu’ ampia e reale possibile, nell’interesse non solo delle donne del Lazio ma della societa’ intera, delle fondamentali esigenze di partecipazione democratica.
Spero possa venire da parte Sua un gesto di attenzione e di apertura alla necessita’ di introdurre modifiche nella composizione della Consulta per le Pari Opportunita’.”.