Firma online l’appello del Pd per le dimissioni di Berlusconi

Il Partito Democratico ha il dovere di farsi portavoce del disagio dei cittadini e ha promosso una grande raccolta di firme per mandare a casa Berlusconi. É ora di dire basta ad un governo che si preoccupa solo dei problemi personali del Presidente del Consiglio e di pretendere che si affrontino i problemi degli italiani: il risanamento del debito pubblico e lo sviluppo, il lavoro, un fisco giusto, il potere d’acquisto di stipendi e pensioni, la scuola e l’università, una democrazia efficiente.
Secondo un’indagine recente, quasi un italiano su due ha come sua preoccupazione principale la mancanza del lavoro o il rischio di perderlo. Questo dato oggi è più che raddoppiato rispetto a due anni fa. Il tasso di disoccupazione ha raggiunto l’8,7%, quello relativo ai giovani sfiora il 29% e nell’ultimo anno il numero di persone in cerca di lavoro è aumentato del 5,3%. I cosiddetti “scoraggiati”, cioè coloro che dichiarano di non essere alla ricerca di un lavoro perché ritengono di non riuscire a trovarlo, sono 1 milione 478 mila, il 14% in più rispetto allo stesso periodo del 2009. La pressione fiscale ha superato il 43% del Pil e al contempo l’inflazione ha ripreso ad aumentare, attestandosi a dicembre 2010 all’1,9% su base annua, dall’1,7% di novembre. Le previsioni di crescita dell’Italia sono più basse rispetto alla media dei  Paesi della zona euro.

Questi sono solo alcuni dati che fotografano la difficile situazione che si trovano a fronteggiare ogni giorno gli italiani. Anche per questo motivo è opportuno che chi governa l’Italia da due anni e mezzo prenda atto del proprio fallimento. Il governo Berlusconi ha abbandonato l’Italia al suo destino sotto i colpi della crisi. Le recenti vicende giudiziarie che riguardano il premier sono solo l’ultimo capitolo di una stagione di governo che sta esasperando gli italiani. All’incapacità di affrontare i problemi reali dei cittadini si aggiunge lo sconcerto per i comportamenti di Berlusconi contrari all’etica, che hanno determinato disagio nella collettività, come ha sottolineato anche il Cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei. Il Presidente del Consiglio deve chiarire, di fronte all’opinione pubblica e ai magistrati, quanto gli viene addebitato. Se non è in grado di dimostrare l’infondatezza delle accuse, deve dimettersi. La vita di un capo di governo non può essere nascosta dietro la foglia di fico della rivendicazione del privato: cioè non vale per gli uomini di Stato, sopratutto quando faccia perdere credibilità e autorevolezza rispetto ai sacrifici da chiedere, per fronteggiare la crisi economica o per l’impegno nelle missioni militari internazionali di pace.

Per non parlare dell’esigenza di sicurezza del Paese, non certo assicurata quando un Primo Ministro si sia reso vulnerabile ai ricatti.
Di fronte a questo declino complessivo, a partire dai primi giorni di febbraio il PD sarà in tante piazze italiane per  dar voce al disappunto contro il governo che se ne frega dei cittadini. Tra la gente c’è molta attesa per questa raccolta firme e in alcune città è già iniziata spontaneamente, senza attendere l’avvio ufficiale della campagna. L’Italia dispone di energie e di risorse positive. Il Partito Democratico è pronto con le sue proposte a offrire agli italiani una prospettiva migliore per un rilancio economico, sociale e morale del nostro Paese.