Roma corre il rischio di vivere un’emergenza rifiuti simile a quella che ha colpito Napoli. Con una autentica resa pubblica, il sindaco Alemanno ha dichiarato che la sua amministrazione non è stata in grado di individuare un sito dove costituire la nuova discarica che dovrà sostituire quella di Malagrotta e ha passato la responsabilità alla Regione Lazio. Questo atto ha dimostrato l’incapacità di governo e di guardare al futuro e al bene dei cittadini del sindaco della capitale. Chi vuole governare una città importante come Roma deve sapersi assumere la responsabilità delle scelte, non distinguersi per promesse e propaganda sterile.

Chiedere maggiori poteri per Roma capitale è doveroso, ma quei poteri bisogna saperli usare. Si sono persi oltre due anni, nei quali abbiamo ascoltato diversi annunci, rivelatisi promesse mancate. È bene ricordare che la situazione disastrosa in cui versano Napoli e diversi comuni della provincia deriva anche da un colpevole rimpallo di responsabilità perpetratosi nel passato tra i diversi enti pubblici. Adesso non possiamo accettare che un tale scenario si prefiguri anche per Roma, dove la destra è ferma.
Inoltre, occorre sottolineare che il contenuto del dibattito e delle decisioni tanto attese è colpevolmente limitato: parlare solo di una nuova discarica che sostituisca quella di Malagrotta è un modo di agire improvvisato e che non guarda al futuro. Roma e il Lazio hanno bisogno di un programma chiaro su tutto il ciclo dei rifiuti: la raccolta differenziata, il processo di separazione dei diversi materiali, l’utilizzazione finale del prodotto differenziato, il riciclo, il riuso, l’utilizzo equilibrato dei termovalorizzatori e, infine, la destinazione in discarica del materiale residuale. Roma ha attualmente un livello di raccolta differenziata pari al 19,5%: un dato del tutto insufficiente. Chi amministra la città dovrebbe porsi come obiettivo minimo il raddoppio di quel tasso. Invece negli ultimi due anni non è stato fatto alcun progresso.
Insomma, occorre avere idee chiare e impegni precisi per ogni passaggio della filiera. Solo così si può assicurare una gestione dei rifiuti sostenibile e duratura, che eviti nel lungo periodo qualsiasi emergenza sul territorio di Roma e del Lazio.
Bisogna anche sottolineare le responsabilità del governo Berlusconi: la questione rifiuti è troppo complessa, non può essere solamente delegata a regioni ed enti locali. Questi devono essere aiutati a costruire un corretto ciclo di gestione e smaltimento. Si tratta di un tema che deve essere parte importante dell’agenda del governo, il quale invece non ha alcuna politica per il paese e non si sforza nemmeno averla: si limita a promettere nuovi presunti miracoli per l’emergenza di Napoli.
L’immobilismo nella gestione dei rifiuti è un’altra – l’ennesima – dimostrazione della incapacità di questa destra di rispondere ai problemi dei cittadini e di dare al nostro paese un futuro migliore.