Fra pochi giorni si chiude un anno molto difficile per i lavoratori e per le famiglie, non solo in Italia: in Europa si sono persi più di 5 milioni di posti di lavoro. Nel nostro Paese il tasso di disoccupazione è arrivato all’8,2% e rispetto al terzo trimestre del 2008 ci sono 508.000 occupati in meno. E, secondo le previsioni, la situazione peggiorerà nel 2010.
Non ci sono solo questi dati a destare preoccupazione: una recente ricerca rivela che dal 1991 a oggi gli affitti della case sono aumentati del 108%, il prezzo d’acquisto si è incrementato del 164% mentre i redditi sono cresciuti solo del 18%. Il risultato è che oggi una famiglia su due ha difficoltà a pagare l’affitto e una su quattro fatica a pagare le rate del mutuo.
L’Italia sta pericolosamente perdendo terreno, la povertà e le disuguaglianze aumentano in maniera inaccettabile. Pochi giorni fa la Banca d’Italia ha fotografato la distribuzione della ricchezza tra gli italiani: il 44% di essa è in mano al 10% della popolazione, mentre il 50% più povero detiene solo il 10% della ricchezza totale.
Questo quadro non è determinato soltanto dalla crisi economica: da anni in Italia risultano premiate le rendite e non il lavoro; la società diventa socialmente bloccata e prevalgono le corporazioni. Di più: il governo di destra, all’avvio della crisi, ha sprecato le risorse disponibili a sostegno dei più ricchi e per il clamoroso autogol dell’Alitalia, anziché per ridurre il peso delle tasse sui redditi medio-bassi e per creare sviluppo e posti di lavoro. Per invertire la rotta servono sterzate forti. Da mesi insistiamo sulla necessità di interventi immediati per aiutare chi perde il lavoro – soprattutto i precari e quanti non godono degli ammortizzatori sociali –, lavoratori e pensionati con redditi medio-bassi, le imprese che sono in sofferenza e hanno problemi di liquidità. Oltre a queste misure immediate serve un programma di lungo periodo, investimenti in ricerca, nuove tecnologie, green economy, infrastrutture per consentire all’Italia di vivere una fase di sviluppo sostenibile.
Di tutto ciò non c’è traccia nell’azione del governo di destra: la stessa Finanziaria 2010 contiene poco o nulla per incamminarci su questa strada. Si procede alla giornata tra divisioni interne e dichiarazioni improntate a un ottimismo di maniera.
Ancora una considerazione: questo 2009 si chiude con qualche spiraglio per una stagione di riforme. L’Italia ha bisogno da troppo tempo di alcune innovazioni indispensabili per rendere le istituzioni della Repubblica più efficienti e funzionali alle esigenze dei cittadini. Lo abbiamo detto più volte: occorre ridurre il numero dei parlamentari, garantire equilibrio tra rappresentanza e governabilità, superando l’esistenza di due Camere con uguali compiti (il cosiddetto bi-cameralismo perfetto), approvando una nuova legge elettorale e rafforzando il ruolo dei governi ma all’interno di un sistema di tipo parlamentare. Anche la giustizia ha bisogno di riforme: il problema non è il “se” ma il “come”. Siamo contrari alle leggi ad personam. Personalmente ritengo una bozza di partenza da condividere quella presentata da Boato alla bicamerale nella seconda metà degli anni novanta. Aggiungo che personalmente ritengo anche praticabile l’approvazione con legge costituzionale del cosiddetto Lodo Alfano.
Il Pd è pronto ad impegnarsi perché le riforme si facciano con ampio consenso parlamentare. Il confronto deve svolgersi alla luce del sole, in Parlamento. Vedremo se la maggioranza ha davvero intenzione di scrivere questa importante pagina della nostra Repubblica.
Il mio intervento è questa volta più lungo del solito: ma torneremo a dialogare dopo la pausa delle feste di Natale.
Auguro a tutti voi di trascorrere le prossime festività in serenità, vicino ai vostri cari. Ringrazio tutti gli amici che sono intervenuti in questi mesi arricchendo il nostro dibattito. Un caro saluto a tutti quelli che ci visitano e leggono.
TANTI AUGURI DI BUON NATALE SENATORE CHITI E UN CARO SALUTO A TUTTI GLI AMICI DEL BLOG.
BUONE FESTE
Carissimo Chiti a lei e alla sua famiglia il miglior augurio per un sereno Natale. Tanti auguri di buone festività li faccio con amicizia anche a tutti i ragazzi del blog.
Un augurio speciale per un felice natale in famiglia e per un 2010 super, ricco di soddisfazioni e di serenità lo rivolgo al senatore Vannino Chiti che apprezzo sempre molto e a tutti i frequentatori assidui del blog e anche a tutti i blogger della rete. Facciamoci sentire semprer. Buon natale.
auguri a tutti di buone feste. Ciao
Sono tra quelli che si stupirono del cinismo manifestato su alitalia da berlusconi quando era all’opposizione e che si è scandalizzato per la soluzione che hanno poi trovato che ha scaricato su tutti noi e sui lavoratori alitalia i frutti di una vendita al ribasso. E alla fine air france si comprerà la compagnia a molto meno di quanto accordato col governo prodi, alla faccia dell’italianità e dell’interesse nazionale.
Per questo a altri motivi, mi lasci dire che la mia fiducia nella possibilità di fare riforme per il paese è molto ridotta. Il tentativo va fatto – sono necessarie – ma temo che il primo e unico interesse dell’opposizione sia la risoluzione dei nodi giudiziari di berlusconi. Al “partito dell’amore” quello che manca è proprio l’amore per il proprio paese, fondamento della volontà di riforme vere e non di parte. Mi chiedo: quanto l’italia può ancora andare avanti portandosi sulle spalle questo fardello rappresentato dal premier?
auguri a tutti,
R.
Un augurio a lei e al Pd, da un’elettrice che spera in un anno davvero migliore per tutti noi…
Un saluto
Caro Vice Presidente,
ho molto apprezzato il suo insistere (insieme a tutto il Partito democratico) sul tema del lavoro. E trovo scandaloso che un Ministro della Repubblica si permetta di dire che l’articolo 1 della nostra Costituzione sia fondato sul nulla. Quella Carta è costata sangue e lacrime ai nostri Padri e pur necessitando di qualche piccolo ritocco e attualizzazione non può essere scalfita nei suoi valori fondanti.
Grazie e molti auguri per un nuovo anno sereno a lei e alla sua famiglia.
Senatore, cosa ne pensa dei recenti dati sull’inflazione? lei giustamente richiama spesso l’attenzione sulla crisi e i problemi relativi, ma questo non è un dato positivo? non è una conseguenza positiva della crisi?
Caro Senatore, auguri di buon anno a lei e a tutti i ragazzi del blog. Entrando nel merito delle riforme, sono d’accordo con lei sul fatto che il Pd deve presentare una proposta e deve impegnarsi per un confronto vero e leale. Se gli altri non ci stanno, vedi Di Pietro, a noi non deve interessare. Un grande partito non può rimanere distante dal confronto su questi temi che sono troppo importanti e che vanno affrontati subito.
Io la penso diversamente da Bersani. Non possiamo mettere la faccia su una riforma della giustizia che serve solo a Berlusconi. Il Pd deve tenere il pugno e non continuare a inseguire l’Udc con i suoi giochi ambigui.
Sono stufo di sentir sempre parlare del nulla: prima l’ici, poi la riforma dell’art.1 della costituzione e adesso la riforma fiscale. Vogliamo capire una volta per tutte che qui il problema è il lavoro???
Senatore io apprezzo lei e anche la posizione del Pd sul lavoro, visto che il nuovo segretario ha ben inteso che la vera questione nazionale è quell relativa ai problemi dell’occupazione. Più volte ho letto su questo blog la sua idea sul pieno sviluppo e sulla realizzazione della persona, che passa attraverso il lavoro.
Dobbiamo insistere su questo tema, e il nostro partito deve imporsi per far capire al Paese che il Pd è l’unica forza che vuole affrontare qla questione dell’occupazione.
Desidero inviare un sentito ringraziamento ai visitatori del blog per gli auguri ricevuti in questi giorni e durante le feste natalizie. Il mio auspicio è che, come ha sottolineato il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano durante il suo discorso di fine anno, il 2010 possa essere l’anno delle riforme economiche, sociali e istituzionali, che non possono più essere rimandate o tenute in sospeso a causa di pregiudiziali politiche.
E speriamo sia anche un anno positivo per il Pd e il centrosinistra. Dipende molto da noi.
A Rupert, che si dice poco fiducioso sulla possibilità di dialogare con la destra di Berlusconi rispondo che una grande forza riformista non si può sottrarre a un tentativo di fare le riforme che servono al Paese, a patto però che le riforme non siano la chiave per introdurre leggi ad personam e che non ci vengano proposti degli “scambi”. Mi spiego: siamo e saremo sempre contro le leggi ad personam; siamo e saremo all’opposizione del governo della destra. Abbiamo impostazioni alternative sullo sviluppo, le politiche sociali, l’ambiente etc. Le riforme delle istituzioni e gli aggiornamenti della Costituzione devono invece essere realizzati non dalla sola maggioranza di governo ma da un ampio arco di forze, perché istituzioni e Costituzione sono dei cittadini italiani. Ho sempre affermato che le responsabilità più grandi, se si vuole il confronto, sono della maggioranza. Noi siamo disposti, in Parlamento, a dare il nostro contributo alla riduzione del numero dei parlamentari, alla differenziazione dei compiti di Camera e Senato, al rafforzamento del governo che deve però restare di tipo parlamentare, ad una nuova legge elettorale che dia ai cittadini la scelta con il voto delle maggioranze di governo e dei loro rappresentanti nelle istituzioni. L’Italia non è una repubblica presidenziale. Anche la giustizia ha bisogno di una riforma seria: la strada non è certo quella del moltiplicarsi di leggi per il Presidente del Consiglio.
Auguri anche a te Serena. Le dichiarazioni del ministro Brunetta, oltre a essere una inutile provocazione, confermano la necessità di un chiarimento condiviso sugli obiettivi che vogliamo proporci in termini di riforme costituzionali. Il Partito Democratico non è disponibile a discutere sulla modifica della prima parte della Costituzione. E aggiungo: le modifiche della seconda parte della nostra Carta devono essere assolutamente coerenti con i principi guida contenuti nella prima parte. Riguardo al lavoro: sarebbe importante un dibattito in Parlamento su un tema prioritario per la vita dei cittadini. Avere un confronto sulla situazione, sulle scelte fondamentali. Invece mentre tanti perdono il lavoro, tanti non lo trovano, molti lo hanno precario, la maggioranza di destra fa discutere il Senato sul processo breve, l’ennesima leggina ad personam.
Ciao Matteo. I dati dell’Istat dicono che l’inflazione nel 2009 in Italia si e’ fermata ad una media dello 0,8%, ai minimi dal 1959. E’ chiaro che avere un’inflazione bassa è sicuramente un fatto positivo, ma non va dimenticato che in questo caso la bassa inflazione è diretta conseguenza della poca crescita produttiva. Il dato dell’Istat sull’inflazione va rapportato alla crisi economica in atto che ha prodotto una diminuzione dei consumi, compresi quelli di beni necessari. L’inflazione bassa è fortemente positiva in un quadro di sviluppo: è un segno negativo, che sottolinea la difficoltà dei cittadini e delle famiglie, in una situazione di depressione come l’attuale. Per questo motivo, secondo il Codacons, il tasso di inflazione avrebbe dovuto essere addirittura negativo e non positivo. Se questo non è accaduto è solo perchè in Italia ci sono ancora troppi ostacoli alla concorrenza nel mercato.
Grazie degli auguri
Ambrosinus, che ricambio. Se realmente vogliamo adeguare la nostra Costituzione all’evoluzione della società italiana, al cambiamento registrato in questi decenni in Europa e nel mondo, il Pd è pronto ad un confronto in Parlamento. Ho già detto su quali aspetti noi possiamo essere disponibili. Se invece si sta cercando una via con il solo obiettivo di fare quelle riforme che servono a Berlusconi, allora è bene si sappia che non siamo disponibili. Siamo contrari a leggi fatte per una persona sola, mentre siamo interessati alle riforme per tutto il Paese. Sarebbe bene che potessimo confrontare sulle riforme istituzionali e sui temi sociali e del lavoro, che sono altrettanto urgenti.
Rispondo a Controcorrente. Il confronto sulle riforme è nelle mani della maggioranza e tutto dipenderà dagli “atti” che compirà nei prossimi mesi. Di sicuro il Pd vuole partire dalle riforme sociali, e Bersani più volte in questi giorni ha sottolineato che innanzitutto servono provvedimenti per l’occupazione e per il sistema pensionistico dei piu’ giovani. Riguardo al “mettere la faccia” sulle riforme io affermo un concetto molto semplice: andiamo a vedere le proposte. La sede è il Parlamento. La riforma delle istituzioni non è utile alla destra o al centrosinistra: è indispensabile all’Italia. Le forze politiche hanno il dovere di accogliere l’invito del Capo dello Stato a fare riforme che non sono piu’ rinviabili. Da circa un quindicennio si è passati nel nostro paese da una centralità delle assemblee elettive e da una loro prevalenza sui governi ad una fase che privilegia gli esecutivi a loro discapito. La via giusta da percorrere è quella della costruzione di equilibri che valorizzino il ruolo delle assemblee elettive, dal Parlamento nazionale ai consigli regionali, da quelli delle Province a quelli dei Comuni e al tempo stesso permettano ai governi di assolvere con efficacia alle loro responsabilità.
Ciao Sergio. L’agenda politica che il Governo di destra sta portando avanti a mio parere è completamente sbagliata. Faccio un esempio: in Europa e negli Stati Uniti si sta discutendo di occupazione, di rilancio del sistema produttivo e di green economy. Soltanto in Italia si parla di processo breve. Sono convinto che il dialogo sulle riforme istituzionali vada portato avanti e noi siamo disponibili e intenzionati a confrontarci su di esse. Ma il dialogo non può essere segnato dai problemi del Presidente del Consiglio. E il tema del lavoro – prima preoccupazione degli italiani – deve continuare a stare al primo posto nella nostra iniziativa.
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