Il nuovo ospedale è un’opportunità storica per Pistoia. Mi sembrano francamente incredibili le rimostranze, i rifiuti, i sottili distinguo di quanti dicono no a questa scelta. Il sindaco di Pistoia, la Regione Toscana hanno fatto bene ad assumere questa decisione. Sarebbe stato legittimo anzi doveroso esprimere forti proteste e iniziative qualora una simile scelta non fosse stata compiuta.
Diversi anni fa quando ho iniziato il mio impegno politico essendo stato eletto consigliere comunale si presentò tra i primi e più importanti problemi quello dell’ospedale. Pistoia aveva bisogno di una nuova struttura ospedaliera ma non vi erano le risorse necessarie per poterla realizzare. Così da allora si è proceduto con aggiunte di nuovi padiglioni che se da un lato hanno risposto a urgenze di miglioramento dell’assistenza sanitaria, dall’altro hanno dato vita ad una struttura complessa, poco razionale e nell’insieme non moderna. La realizzazione del nuovo ospedale colma perciò davvero una lacuna storica per la città. Discutere sulla sua ubicazione nell’area del campo di volo, sapendo che l’alternativa è rinunciare per decenni ad avere un nuovo ospedale mi sembra un’assurdità ideologica, una visione di scarso respiro, una chiusura ai bisogni fondamentali della città. Il sindaco ha concordato con il Presidente della Regione una serie di interventi che renderanno del tutto coerente l’inserimento della struttura ospedaliere in quell’area. Del resto la collocazione al campo di volo del nuovo ospedale appare convincente tenendo ad esempio presente i problemi dell’assetto viario che per una struttura sanitaria importante risultano essere tutt’altro che secondari. Oltre a ciò le nuove tecnologie, se opportunamente impiegate servono anche a migliorare e a rendere ancor più coerente l’inserimento ambientale. È una visione sbagliata quella che interpreta scelte legate alla sostenibilità dello sviluppo ed alla qualità ambientale attraverso una semplice esibizione di divieti: interventi importanti – mi auguro nessuno voglia negare che lo sia un nuovo ospedale – debbono essere impostati non attraverso il criterio del “se” ma attraverso quello del “come”. È quanto Regione e Comune di Pistoia hanno concordato: come realizzare al campo di volo il nuovo ospedale, valorizzando al tempo stesso l’equilibrio di quell’area e la sua regimazione idraulica. Infine questa scelta costituisce un ulteriore opportunità per la nostra città: renderà possibile una diversa utilizzazione della area dove attualmente è il vecchio ospedale Del Ceppo. Anche in questo caso gli orientamenti del comune mi appaiono convincenti: dare alla struttura storica dell’ospedale, con il suo straordinario fregio robbiano, una funzione corrispondente alla sua vocazione culturale; rendere il resto dell’area in parte destinata ad attività sanitarie a servizio del territorio, in parte a residenze, riorganizzando ed attrezzando il verde. Per tutti questi motivi sarebbe stato giusto attendersi attorno alla scelta del nuovo ospedale un consenso esteso ben oltre la maggioranza di centrosinistra che guida il comune. Tanto più mi appare incomprensibile che vi siano riserve e distinzioni nello stesso centrosinistra. Voglio augurarmi che la maggioranza sappia trovare una forte e rinnovata unità attorno a questa scelta decisiva per i cittadini di Pistoia.
In ogni caso fa bene il Sindaco Berti a porre la decisione del nuovo ospedale al di sopra dell’appartenenza ad uno schieramento politico. Risolvere una carenza storica per la città viene prima di tutto il resto. Per questo voglio esprimergli ancora una volta la mia personale condivisone e il mio sostegno. Mi auguro che la città e in primo luogo l’intero corpo sanitario – medici, infermieri etc – facciano sentire una forte volontà di non perdere questa occasione storica. Un nuovo ospedale consentirà di esercitare funzioni sanitarie a servizio anche della più vasta area metropolitana. Ciò valorizzerà, per oggi e per il domani, le competenze presenti nella nostra sanità. Come spesso accade, le scelte giuste uniscono l’interesse specifico, in questo caso quello degli operatori sanitari, ed un fine più generale, quello che riguarda la capacità di offrire assistenza sanitaria di alta qualità. È la città nel suo insieme che ne risulterà migliorata ed arricchita.

Vannino Chiti

Roma, 29 luglio 2005