E’ morto Don Giovanni Gentilini, il parroco della mia infanzia e adolescenza. Sono tanti i ricordi che mi si affacciano alla mente. Quello principale riguarda il modo con cui Don Giovanni ha fatto il parroco: ha avvicinato noi ragazzi d’allora alla vita della Chiesa e al messaggio della fede, al tempo stesso si è occupato delle nostre vicende quotidiane. La scuola, la conoscenza di città italiane, che ci sarebbe stata a lungo impedita per la povertà esistente nei paesi negli anni successivi al secondo conflitto Mondiale. Il rapporto con lui è rimasto costante. Mi dispiace di non averlo potuto salutare prima della sua scomparsa: quando ho saputo dell’aggravarsi delle sue condizioni era ormai troppo tardi. La vita di Don Giovanni Gentilini è stata lunga e buona. Non sono mai venute meno sobrietà e umiltà. Era innamorato della sua Chiesa e delle persone, alle quali finché ha potuto ha offerto il suo servizio.
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