Quattro anni fa, il 3 ottobre 2013, in un tragico naufragio nelle acque di Lampedusa morirono 368 migranti. Erano persone che cercavano di raggiungere l’Europa e lasciarsi alle spalle guerre, povertà, fame, sottosviluppo. Trovarono la morte, annegati. Non fu un evento isolato: prima e dopo quel giorno migliaia di persone sono morte nelle stesse, inaccettabili modalità. Tutto quello che facciamo, le decisioni che vengono assunte, le sollecitazioni che facciamo devono partire da questa consapevolezza: da tanti anni si consuma una tragedia permanente che impone all’Europa di governare questi flussi, dare al mondo esempio di accoglienza e umanità, aprire una cooperazione giusta e stabile con i paesi africani.
Ultimi articoli
- la Repubblica: Religioni ponte del dialogo contro i populismi reazionari
- Controradio: Le religioni e le sfide per il futuro. Vannino Chiti
- Il Tirreno: Intervista a Vannino Chiti: “Torniamo all’educazione civica perché le religioni possano convivere”
- Avvenire: Politica e religioni. Senza ideali non c’è futuro.
- Governo. Chiti: Lega e M5s dilettanti allo sbaraglio, governo subito o voto a luglio