
Lo affermano i senatori del Pd Vannino Chiti e Maurizio Migliavacca.
”E’ grave – aggiungono – che in questa schiera di volontari dell’intolleranza ci sia anche il presidente dell’Assemblea nazionale che avrebbe il dovere di garantire un pluralismo serio. La domanda allora e’ questa: nel Pd attuale c’e’ spazio per chi abbia posizioni diverse su riforma della Costituzione, scuola, lavoro e welfare oppure e’ un disturbo insopportabile, un delitto di lesa maesta’?
Noi vogliamo continuare restando al merito: e’ questo il problema centrale. Ci si deve poter confrontare sulle proposte che legittimamente – tanto piu’ per le modifiche alla Costituzione – ogni parlamentare ha il dovere, non solo il diritto, di avanzare.
Lealta’ non e’ fedelta’ acritica: su questo non siamo disposti ad accettare lezioni.
Sollevare polveroni per evitare un confronto serve solo a dividere il Pd, tirando il sasso e nascondendo la mano. Finche’ si e’ in tempo si considerino le conseguenze di questo modo di fare politica”.