Nelle cronache della peggiore politica – quella che allontana i cittadini – fa bella mostra di sé il nascente gruppo degli autoproclamatisi senatori ‘responsabili’, capeggiati da Verdini. I portavoce dei sedicenti ‘liberali’ non escludono un sostegno alla riforma costituzionale e ad altri provvedimenti del governo: anzi sono questi i motivi alla base dell’operazione dopo la rottura, forse presunta, del Patto del Nazareno. La ministro Boschi ha definito normali e di fatto ha benedetto questi apporti. È allora il caso di essere chiari: l’approvazione di un’ampia revisione della Costituzione o di atti del governo sostituendo voti della maggioranza con quelli di un gruppo finora all’opposizione, sarebbe un fatto politico grave, non archiviabile come un semplice episodio. Intese con esponenti lontani anni luce dalla storia e dai valori della sinistra e del centrosinistra, con concezioni della legalità come di un reperto antimoderno, segnerebbero un prima e un dopo nella storia del Partito Democratico.
Saremmo inoltre di fronte ad una modifica della maggioranza che sostiene il governo. Ciò richiederebbe le verifiche che la Costituzione e le regole parlamentari esigono.
Voglio ancora sperare che ci troviamo di fronte ad annunci da fantapolitica. Considerazioni attribuite da alcuni giornali al presidente del Consiglio Renzi confermerebbero la mia valutazione di improponibilità di scambi di voti e di una supplenza da parte degli autoproclamatisi ‘responsabili’. Sono convinto che rendere protagonista decisivo il nuovo gruppo, espressione ancora una volta di trasformismo politico, non avvicinerebbe buone riforme, ma farebbe correre un rischio alla stessa tenuta della legislatura.
Per rinnovare la nostra democrazia c’è bisogno innanzi tutto dell’unità nel Pd. Altra cosa è, naturalmente, l’auspicio di un ampio consenso parlamentare che, sulle modifiche alla Costituzione, vada oltre la stessa maggioranza di governo.
La Costituzione non è né dei parlamentari né dei governi: è dei cittadini italiani. Cambiarla con maggioranze disinvolte e impresentabili rappresenterebbe una sconfitta della politica ma prima ancora del Pd.
Ma perchè prima di vedere il serpente s’invoca S. Paolo!..nessuno pensa di sostituire voti pd con quelli di Verdini!ma le riforme vanno fatte secondo quanto concordato con Napolitano quando è stato supplicato per la rielezione!..o no? e allora ben vengano i voti di Verdini o Berlusconi o Grillo o Salvini per le riforme costituzionali.
A meno che voi minoranza non pensiate di fare le riforme da soli!
Hai ragione Vannino.
Non si sta discutendo di commercio di agrumi o qualcos’altro. Si sta parlando di Costituzione ed Ordinamento Democratico. Se si comprano dei voti parlamentari o si hanno in regalo (ne dubito), ciò vuol dire che la maggioranza non esiste e non è in grado di governare. A questo punto bisogna prenderne atto ed andare alle elezioni. Poi il sig. Verdini e altri “responsabili” potranno fare democraticamente campagna elettorale per Renzi.
Massimo, con Napolitano si è concordato di fare le riforme, non QUALI RIFORME E COME FARLE. Il bicameralismo si può cambiare in molti modi, indebolendo o rafforzando la democrazia. E sull’intesa sotterrane con Verdini, non vederla è miopia. O forse aspetti che renzi annunci di avere un accordo con verdini?
Vannino, concordo sul fatto che l’apporto del gruppo di Verdini sarebbe inaccettabile, ma non dimenticare che il PD renziano e’ gia’ di fatto fuori dalla sinistra e dal centro-sinistra, e’ inutile illudersi o girarci intorno. Hai giustamente alluso al fatto che la rottura del patto del Nazareno e’ presunta. Renzi non ha rotto niente, sta portando avanti con zelo e diligenza il programma che il suo capo, il pregiudicato gli ha assegnato. Non credo che si possa escludere che dietro Verdini, come anche dietro Alfano, ci sia sempre il pregiudicato, che ha tutto l’interesse a mantenere il piedi il fantoccio Renzi e i suoi tirapiedi per tante ragioni. Un saluto
Ma che aspettate a staccare la spina a questo governo? questo Parlamento nasce dal porcellum e non è legittimato a mettere mano a riformare la costituzione! Calpestarla in quel modo e senza, dico senza un preciso mandato dell’elettorato e un premier non eletto, ma salito al potere con una faida di palazzo!! Si torni al voto e di prepari la strada ad un’Assemblea costituente eletta dal popolo che abbia un preciso mandato!