La Festa dell’1 maggio è sempre un’occasione per riflettere sulle condizioni dei lavoratori, sui progressi fatti, gli obiettivi ancora da raggiungere. “La solidarietà fa la differenza. Integrazione, lavoro, sviluppo. Rispettiamo i diritti di tutti, nessuno escluso”. Questo è lo slogan scelto da Cgil, Cisl e Uil per la festa. L’iniziativa nazionale quest’anno si svolgerà a Pozzallo, in provincia di Ragusa, luogo simbolo della tragedia dei migranti che cercano una salvezza in Europa attraverso il Mediterraneo. In Italia la situazione del lavoro è difficile: milioni di persone, soprattutto i giovani, non hanno un’occupazione oppure l’hanno precaria, sottoposta a sfruttamenti, che fanno riemergere ingiustizie del passato. I primi segnali di ripresa non stanno per ora invertendo in modo significativo la tendenza. Il tasso di disoccupazione si attesta al 13%; per i giovani è al 43,1%. La flessibilità è uno strumento positivo se agevola l’occupazione, non se si trasforma, come spesso accade, in precarietà. Non avere un lavoro o essere precari colpisce la dignità delle persone. Il jobs act rischia di essere un’occasione mancata. Il mondo del lavoro resterà diviso: i nuovi occupati non raggiungeranno più la pienezza dei diritti prima assicurata. I licenziamenti per motivi economici, senza possibilità di reintegro, potranno mascherare tutte le interruzioni di contratto. Di fronte ad un alleggerimento delle tutele, era indispensabile almeno un disboscamento radicale delle altre forme di contratto. Invece per ora la riduzione della giungla esistente è stata più che timida. A partire dal governo Letta e adesso con quello Renzi, si è realizzata in Italia e in Europa una prima inversione di tendenza rispetto alle politiche di solo rigore che hanno aggravato la recessione economica e aumentato la disoccupazione. Dopo il semestre italiano di presidenza questa strada sembra finalmente irreversibile: ma bisogna fare di più. Ci sono ancora troppe resistenze da parte di alcuni paesi. L’Europa deve essere sinonimo di solidarietà, giustizia, sviluppo sostenibile. L’occupazione e i diritti sono un binomio inscindibile per la sinistra. A tutti buon Primo Maggio.
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