Sulla riforma della Costituzione la situazione in Senato ha preso una brutta piega. Le riforme sono da molti anni una necessità per l’Italia ed è doveroso approvarle. Ma devono essere buone riforme. La nostra democrazia deve compiere passi in avanti, non impoverirsi. La sordità verso richieste di modifica che giungono da tutti i gruppi presenti in Senato, la volontà di imporre la “tagliola” dei tempi e l’ostruzionismo delle opposizioni hanno creato una paralisi nell’esame del testo.
Si deve cercare un confronto sui temi più importanti in discussione: i diritti delle minoranze, le leggi eticamente sensibili, la libertà religiosa sono di competenza paritaria o da affidarsi alla Camera che ha l’esclusività del rapporto fiduciario con il governo? Quali poteri avrà il Senato sulle leggi non paritarie su cui giustamente la Camera avrà l’ultima parola? Inoltre occorre riformare l’immunità dei parlamentari, limitandola all’esercizio delle loro funzioni; ridurre drasticamente le firme necessarie per i referendum propositivi e abrogativi; ridurre anche il numero dei deputati; definire se il metodo di elezione dei senatori deve essere affidato ai consiglieri regionali che nomineranno loro stessi oppure ai cittadini. La tagliola è un grave errore. Quando la destra nel 2005 impose il contingentamento dei tempi sulla riforma della Costituzione, noi della sinistra contestammo duramente quella decisione.
Faccio appello a tutti i parlamentari mossi da senso di responsabilità – sostengano la proposta di riforma o invece come me intendano modificarla – perché operino per dar vita ad un clima di confronto costruttivo.
L’approvazione di una riforma della Costituzione è materia parlamentare. Il governo svolga un ruolo di stimolo, di dialogo, di regia. In pochi giorni possiamo approvare una riforma migliore di quella attualmente proposta. Le opposizioni, subito, rinuncino all’ostruzionismo; Prendo atto positivamente che il ministro Boschi ha aperto al referendum confermativo sulla riforma Costituzionale. Bisognerà ora individuare gli strumenti che diano gambe concrete a questa volontà politica.
È un momento difficile: non arrendiamoci però ad uno sterile scontro muro contro muro. Diamo fiducia, tutti, alla forza delle idee, non alla prepotenza dei numeri.
PS: voglio esprimere sincera soddisfazione per l’arrivo in Italia, insieme al marito e ai due figli, di Meriam, la giovane cristiana del Sudan condannata a morte per apostasia e poi scagionata dalla sentenza di una corte d’appello. È la conclusione positiva di una vicenda che, offendendo i diritti umani, condannava alla pena di morte una persona per le proprie scelte di fede.
Ho appena rinnovato la tessera PD per quarantennale abitudine (ex PCI) un “po’ per celia, un po’ per non morire” (Un bel dì vedremo o Petrolini, se più piace)o forse perché ci sono ancora compagni (si può dire ancora?) come te che conducono battaglie vitali per la nostra democrazia. Resisto ancora, ma per quanto? Spero ancora che in questi giorni le forze sinceramente progressiste, di sinistra del nostro Partito aprano gli occhi, che si organizzino, che ci sia un sussulto che scuota il corpo paralizzato del partito, un elettroshock salutare che ci salvi dalla deriva antidemocratica che ci sta trascinando.
Se non sarà così, ci sarà anche da parte mia un lento, silenzioso abbandono se non la ricerca di altri approdi.
Per costruire una tenaglia, occorrono 2 bracci di leva : Renzi è evidentemente molto sicuro di far passare l’ Italicum ; dopodiché, lui o una qualunque testa di legno eterodiretta dalla BCE,purché guadagni il 37% dei VOTANTI,ci avrà consegnato al destino della “democrazia” greca.Voi parlamentari del PD,volenti o nolenti,consapevoli o meno,siete sotto il peso di un’enorme responsabilità verso il futuro democratico del nostro Paese.Io, al posto vostro, non ci dormirei la notte:altro che canguro e altre amenità!