Un referendum propositivo sul semi-presidenzialismo: è questa la proposta di Vannino Chiti, Pd, vicepresidente del Senato, ministro per le Riforme nel secondo governo Prodi.
Il semipresidenzialismo le piace?
«Preferisco un governo parlamentare forte come è nello spirito della nostra Costituzione».
Allora la proposta Pdl va respinta?
«Non considero il semipresidenzialismo qualcosa di antidemocratico, mentre considero poco serio pensare di modificare 12 articoli della Carta fondamentale attraverso 5 emendamenti. Non si può imporre ai cittadini un cambiamento così radicale».
Ma c’è il referendum confermativo con cui potranno dire la loro, in caso la modifica non piaccia.
«Perché, invece, non chiedere loro come la pensano prima? De Gaulle, quando introdusse il semipresidenzialismo in Francia, fece due referendum: uno prima, per vedere come la pensavano i cittadini, e uno dopo per valutare il lavoro fatto. Il Pdl, invece, vuole rivoluzionare la Costituzione, cambiare il sistema di voto e fare una legge sul conflitto d’interessi. E il tutto in soli otto mesi».
Il referendum propositivo, però, non esiste nella Costituzione.
«Lo si può introdurre, c’è il tempo per farlo. Invece di pensare a modifiche rivoluzionarie, si vada avanti con la riduzione del numero dei parlamentari, si cambi la legge elettorale e si introduca nella Costituzione il referendum propositivo».
Un Parlamento di “nominati” ha la forza di attuare un progetto seppur minimo?
«Secondo me, Camera e Senato dovrebbero approvare una mozione di indirizzo sulle riforme costituzionali, lasciando al Parlamento successivo il compito di portarle a termine. Questa legislatura doveva concentrarsi solo sulla riduzione dei parlamentari e sul sistema di voto».
La maggioranza è in fibrillazione sulle nomine per le Authority. C’è poco da sperare in un cambiamento della classe politica…
«Le forze politiche dovrebbero impegnarsi a ricostruire un rapporto di fiducia con i cittadini. Per questo penso che si debba fare presto per approvare la nuova legge sul finanziamento dei partiti; che vada archiviato il “porcellum”. E infine attuato l’articolo 49 della Costituzione sui partiti».
Il governo Monti bocciato dal Financial Times. L’esecutivo è veramente meno efficace?
«Non dimentichiamo che l’Europa e il mondo hanno riacquistato fiducia nell’Italia grazie al governo Monti. Ma ora la partita si gioca molto sul piano europeo e vanno convinte le destre – la cancelliera Merkel – che il risanamento e lo sviluppo sono due facce della stessa medaglia. Per quanto riguarda l’interno, invece, è certo che il problema di Monti non è ilPd ma il Pdl».