Continua l’attacco dei mercati finanziari al nostro paese. L’ormai famoso spread – la differenza tra il premio di rendimento pagato dai nostri titoli di stato con scadenza decennale rispetto a quelli tedeschi – continua ad attestarsi su livelli record e la stabilità finanziaria dell’Italia corre seri rischi. Perché accade ciò nonostante due manovre varate dal governo da luglio ad oggi per raggiungere il pareggio di bilancio nel 2013?
Un problema è rappresentato dalla scarsa credibilità del governo Berlusconi. I mercati agiscono secondo previsioni, operano una sorta di scommessa sul futuro, basandosi anche sulla affidabilità di chi governa. Se si riduce la fiducia sui nostri titoli di stato è perché si ritiene più probabile di prima una nostra insolvenza nel giro di qualche anno.
Per interrompere questa spirale negativa dovremmo avere una guida autorevole, che metta in campo misure efficaci e convincenti per il risanamento e lo sviluppo. Non basta fare cassa per raggiungere il pareggio di bilancio. Se non intraprendiamo la via di uno sviluppo sostenibile e duraturo l’economia ristagnerà, i consumi non riprenderanno, le entrate fiscali diminuiranno e ci troveremo a dover intervenire con nuove manovre anti-deficit. Ad aggravare la situazione c’è il fatto che la destra ha varato una manovra profondamente ingiusta, che colpisce i ceti medi e quelli popolari, le categorie più esposte ai colpi della crisi. Inoltre, il percorso con cui si è giunti al testo definitivo del decreto ha rasentato il ridicolo.

Abbiamo dovuto assistere ad un frenetico balletto di cifre e di modifiche, all’insegna dell’improvvisazione. Il provvedimento con cui l’Italia vuole rassicurare i partner europei e i mercati finanziari ha avuto almeno quattro versioni, molto diverse tra loro e in alcuni passaggi del tutto azzardate nella previsione delle entrate. Al tempo stesso – come viene da tutti riconosciuto – non contiene nessuna azione per lo sviluppo e l’occupazione. In questo modo la nostra credibilità viene meno, si trascina l’Italia in alto mare, in balia della speculazione finanziaria.

Berlusconi e la destra non sono in grado di guidare il paese. L’Italia ha bisogno di un nuovo governo che lavori seriamente per il risanamento e per lo sviluppo. Bisogna puntare sulla lotta all’evasione fiscale, sulla green economy, sulle liberalizzazioni, sull’istruzione e la ricerca. Come ha detto il presidente della Repubblica Napolitano “ce la dobbiamo fare, ce la possiamo fare”. Ma abbiamo bisogno di un cambio di rotta rispetto alle politiche della destra.