”L’Occidente – e in primo luogo l’Europa – ha un debito verso i paesi della riva sud del Mediterraneo: abbiamo finto di vedere delle democrazie, dove invece esistevano spietate dittature, nell’illusione di controllare cosi’ i fondamentalismi, e nella certezza di ottenere materie prime a prezzi piu’ convenienti.
Voglio sottolineare alcuni punti: la questione della pena di morte, da abolire andando oltre la moratoria.
La liberta’, di cui quella religiosa e’ parte integrante: quella di culto e’ insufficiente in uno stato democratico. Ogni persona ha il diritto di avere, non avere o di cambiare religione. Anche nelle societa’, nelle quali l’islam e’ maggioritario, questo diritto deve essere riconosciuto.
Un altro aspetto riguarda l’uguaglianza tra uomo e donna, da affermare nei diritti di famiglia e da attuare concretamente.
Infine per quanto specificamente riguarda il Marocco, la questione del Sahara Occidentale: e’ indispensabile chiedere con chiarezza al parlamento di quel paese l’impegno per garantire l’attuazione della risoluzione dell’Onu, sul diritto alla autodeterminazione. Occorre risolvere questo problema per via pacifica e democratica. E’ fondamentale che il Marocco sappia riformare l’organizzazione del suo stato, attribuendo un’ampia e reale autonomia alle sue regioni”.
Cosi’ il vice presidente del Senato Vannino Chiti, intervenendo a Strasburgo alla sessione estiva dell’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa.