Dalle elezioni amministrative arriva un chiaro segno di cambiamento, una inversione di tendenza che boccia Berlusconi, nella sua scelta di indire un referendum politico su se stesso. A subire un colpo sono il modello politico-sociale del berlusconismo e la linea della Lega: una propaganda che fa rima con la ricerca delle divisioni e copre il vuoto di un’azione di governo incapace di affrontare le priorità concrete degli italiani, a partire dal lavoro.
I risultati premiano la credibilità dei candidati e della proposta di centrosinistra. Alle conferme in città importanti come Torino, Bologna, Siena, Arezzo o Salerno, per fare alcuni esempi, si aggiungono successi significativi in tutta Italia e soprattutto la svolta nella città simbolo di queste elezioni: Milano. Contro ogni previsione politica della destra, Giuliano Pisapia ha conquistato il ballottaggio, con un netto vantaggio su Letizia Moratti. I cittadini di Milano hanno punito il mal governo della destra e una campagna elettorale impostata da Berlusconi su toni e contenuti estremisti, di aggressione personale, di denigrazione attraverso l’uso di falsità. A uscire vincitore è il centrosinistra, che ha saputo ascoltare i cittadini di Milano, intercettare le loro esigenze e dare risposte serie. Un grande merito lo ha avuto il nostro candidato sindaco Giuliano Pisapia.
Netta e chiara anche l’affermazione del Partito Democratico, che raggiungendo il 28,6% diventa il primo partito cittadino al pari del Pdl: nel 2006 aveva il 22%. Il nord, insomma, non è più una terra ostile per il nostro partito e per il centrosinistra: il vento è cambiato, anche se il lavoro da fare resta impegnativo, soprattutto in vista delle elezioni politiche. Bisogna continuare lungo la strada intrapresa, rafforzando il contatto con il territorio e i cittadini, costruendo ovunque un Pd forte, rendendo il nostro programma ancor più convincente.
Il ‘Movimento 5 stelle’ ha conseguito, specie a Milano e Bologna, un risultato rilevante: non dobbiamo sottovalutarlo ma ricercare, nella chiarezza, la possibilità di un confronto. Non scenderemo nel campo dell’antipolitica, ma dobbiamo assumere con più continuità ed efficacia i temi giusti della trasparenza, dei costi della politica, della sobrietà. Al movimento dei “grillini” chiediamo se intendono rimanere in mezzo al guado, indifferenti alla destra e alla sinistra, ponendo sullo stesso piano noi e Berlusconi, o se invece vogliono contribuire a scrivere una pagina nuova per il nostro paese. Per dirla con Bersani: non si può “restare per sempre nell’infanzia”.
Voglio sottolineare un aspetto importante: un centrosinistra ‘aperto’ può candidarsi per costruire un’azione di governo all’altezza dei problemi del nostro paese. Già a partire dai ballottaggi di queste elezioni amministrative, auspico che il Terzo Polo faccia una scelta chiara in favore del cambiamento e ovunque costruisca un’intesa con il centrosinistra. É importante che le forze politiche che stanno all’opposizione di Berlusconi e di Bossi facciano le loro scelte. Il 16 maggio 2011 può diventare una data da ricordare: il giorno in cui l’Italia ha dimostrato di voler cambiare, uscendo da un andazzo che ci umilia nel mondo, rifiutando il declino di questa troppo lunga stagione berlusconiana. Con la svolta politica certificata ieri, torna la speranza concreta di poter affrontare le vere priorità del nostro paese: il lavoro, la dignità e la sicurezza di chi lavora, lo sviluppo sostenibile, un nuovo welfare, la riforma delle istituzioni.
Il Pd sarà ancor più in campo con le sue proposte e la sua iniziativa per mandare a casa questa destra.
Caro Vannino, sono convinto anch’io che il declino del Berlusconismo sia iniziato, sta a noi portare con il nostro lavoro quotidiano denunciare ai cittadini tutte le malefatte di questa destra. Noi non siamo e non dobbiamo essere come loro. Noi siamo per la pace, la legalità, la libertà, l’equità, il rigore morale ed il rispetto dell’ambiente. Siamo sulla buona strada. Andiamo avanti così. Grazie Loreti Vincenzo Gr
è stata una grande giornata. Diciamolo apertamente: Pisapia ha quasi vinto, non ci sono tanti discorsi da fare. Piuttosto è dura a Napoli dove de magistris non può essere il candidato del Pd. ma lì abbiamo sbagliato tutto per troppi anni e paghiamo caro
avete notato che pisapia ha rifiutato il faccia a faccia in televisione? si sentirà sicurissimo di vincere?
la settimana scorsa l’amico Matteo diceva a Chiti: quante ne abbiamo passate? sono anni che subiamo le bugie di un pubblico truffatore!!! finalmente aria buona
o non dovevano abbassare i toni? parlare d’altro? hanno lasciato la giustizia per passare all’insulto perpetuo.
cara sinistra, se però fallite anche stavolta dovete sparire
Pisapia è il killer, non il maggiordomo
aggiungo: Pisapia mi ha rubato il profilo! ahahahahahah moratti unicaaa
Caro signor Loreti, sono d’accordo con Lei: dopo che dal paese è giunto una chiara richiesta di cambiamento, le responsabilità per il centrosinistra aumentano: dobbiamo dimostrare di essere all’altezza della sfida di governo che ci attende. Abbiamo il dovere, nonché lo stimolo, di costruire una proposta credibile, fondata su forti valori, innovativa e vicina ai problemi dei cittadini. Inoltre, come sottolinea Lei, il fronte progressista deve aprire una stagione di governo fondata sullo sviluppo sostenibile, la legalità, l’equità, il rispetto delle regole. Purtroppo, dopo la stagione berlusconiana, l’Italia ha bisogno di una ricostruzione proprio sul fronte civile, morale, etico.
Cara Francesca, alla fine è andata meglio di come pensava Lei. Anche a Napoli il fronte progressista ha vinto, affermando la propria voglia di cambiare il modo di governare, le città così come il paese tutto. È vero, a Napoli la sfida per il Pd era difficile a causa di una lunga stagione di governo che si è chiusa con alcune ombre, anche se non dobbiamo dimenticare le tante luci di un’epoca iniziata nei primi anni ’90.
Caro signor Pullino, quella di non partecipare al secondo faccia a faccia è stata una scelta che Pisapia ha fatto sulla scia di quanto accaduto alla prima occasione. Letizia Moratti chiuse quell’incontro con una mossa che il candidato sindaco del centrosinistra ha giustamente ritenuto una scorrettezza. Alla fine i milanesi hanno premiato il profilo corretto e costruttivo di Giuliano Pisapia.
Caro Francesco, il vento è cambiato. Gli italiani non credono più alle promesse di Berlusconi e Bossi. È arrivato il momento di riprenderci il destino dell’Italia con una stagione di governo imperniata sulla sostenibilità, la giustizia sociale, l’etica, il rispetto per la dignità della persona.
Caro Ciccio, quanto Lei sottolinea dimostra che la destra non ha argomenti seri su cui basare le proprie campagne elettorali. Questo vuoto di idee è un’offesa ai cittadini cui si chiede il voto.
Cara Simona, la sua battuta centra in pieno il cuore della campagna elettorale della destra a Milano: una aggressione verbale sistematica che ha nauseato i cittadini, i quali da chi si candida a governare una realtà locale o nazionale si attendono risposte ai problemi, idee, soluzioni e una visione d’insieme.
Caro Marco, come dicevo a Simona, il fatto che in tutta Italia si sia diffusa una corsa alla battuta paradossale sulle “malefatte” (inventate) di Pisapia dimostra come le persone siano molto più lungimiranti della destra italiana e organizzano una corsa all’ironia incentrata sulle fantasiose accuse che il Pdl e la Lega hanno rivolto agli avversari del fronte progressista. I risultati delle elezioni amministrative, in tutta Italia, lo dimostrano.