Si può vivere con 9 euro per un mese? È questa la situazione incredibile in cui si trova una signora pensionata di Pistoia a causa del comportamento miope dell’Inps. Addirittura, sembra che in realtà la signora abbia percepito 7 e non 9 euro. A seguito del ricalcolo delle ritenute fiscali per l’anno 2010, l’istituto pensionistico ha dovuto effettuare in due uniche soluzioni le trattenute di conguaglio per l’anno 2010. Non è un caso isolato: migliaia di pensionati nei mesi di gennaio e febbraio si vedono ridurre all’osso le loro retribuzioni. Nel caso delle pensioni minime, che non superano i 600 euro al mese, questa mazzata porta fino al paradosso di pensioni ridotte quasi a zero per due mesi consecutivi.
Il cinismo burocratico in alcune occasioni non considera la realtà che vive buona parte degli anziani del nostro Paese. É inaccettabile che persone che già si trovano in condizioni precarie e al limite della povertà, siano costrette a fronteggiare tali difficoltà. É evidente che senza l’aiuto di parenti o amici questi cittadini si troverebbero nella assoluta disperazione. Le frange più deboli e fragili della popolazione devono essere protette, non umiliate e abbandonate al loro destino. Se L’Inps è obbligata dalla legge a effettuare i conguagli fiscali entro il 28 febbraio, parimenti, deve sentirsi obbligata a informare per tempo i pensionati sulla loro particolare situazione che può portare al paradosso di un reddito di pochi spiccioli. Questo, invece, non avviene.
A tal proposito è doveroso chiamare in causa anche il governo, al quale abbiamo chiesto un chiarimento, anche attraverso una interrogazione parlamentare, presentata insieme ai rappresentanti del Pd nella commissione lavoro del Senato. Non può non essere a conoscenza di questa realtà tanto assurda quanto inaccettabile: qual é allora la sua valutazione? Cosa intende fare per porre rimedio a queste situazioni di disagio? Per le pensioni medio-basse il recupero del conguaglio fiscale va dilazionato in un arco di tempo assai più ampio.
Inoltre, è doveroso sollevare un altro tema: anche quando percepiscono per intero la loro pensione, tante persone, dopo aver lavorato per decenni, sono costrette a tirare avanti con meno di 600 euro al mese: una cifra troppo esigua per garantirsi una vita dignitosa. Anziché continuare a prendere in giro gli italiani con la propaganda e la cura di interessi di parte, il governo farebbe bene a varare politiche in favore delle fasce più deboli della popolazione, come sostiene da tempo il Partito Democratico attraverso proposte concrete già presentate a Camera e Senato. I cittadini sono stati abbandonati tra mille difficoltà: questa è una delle tante dimostrazioni del fallimento della destra al governo.
PS: è bene tenere a mente che, nel nostro bel paese, se i cittadini più anziani e bisognosi vengono colpiti senza eccezione, chi ha esportato illegalmente capitali all’estero è stato premiato con una “benevola sanatoria” e imprese come la Mondadori, che ha il torto di appartenere al Presidente Berlusconi, si sono viste mesi fa abbonare le tasse per circa 165 milioni di euro.
Sono arrabbiata, indignata sono ITALIANA e voglio tornar ad esser fiera di esserlo!
On.le Senatore Vannino Chiti
“Il conguaglio dell’INPS assorbe l’intero importo della pensione ”
Sono un ex Ferroviere in pensione dal 20 Sett.2009 , mi chiamo Stara Mariano e vivo a Monserrato in provincia di Cagliari in Sardegna .
Ho letto la Sua denuncia -parlamentare per la grave situazione in cui il cinismo burocratico ha messo la Signora Pistoiese che lo scorso Gennaio 2011 ha ricevuto dall’INPS 9 € di pensione a causa del conguaglio fiscale .
Alla Signora va tutta la mia solidarietà perchè è assurdo che la macchina burocratica dello Stato possa permettere che i suoi cittadini più deboli (Pensionati)
possano essere così triturati senza un’intervento di Governo e altre Istituzioni per evitare che l’INPS possa addirittura azzerare la pensione per effettuare un conguaglio che , pur dovuto , può essere dilazionato per evitare gravi conseguenze ai malcapitati pensionati che , come me , hanno subito .
Dopo 39 anni di onorato servizio nelle Ferrovie dello Stato , ho avuto la disavventura di essre collocato in pensione a Settembre 2009 , ( dico disavventura non perchè non accetti di essere Pensionato , condizione della quale sono ben felice soprattutto per far spazio ai Giovani ) che ha comportato per quell’anno fiscale un cumulo di redditi di 9 mesi di lavoro dipendente nella Rete Ferroviaria Italiana e 3 mesi di pensione nell’INPS .
Nell’anno 2010 è stto effettuato il conguaglio che ha comportato l’azzeramento totale della pensione nel mese di Agosto 2010 , la detrazione di € 591 a Settembre 2010 per I° acconto IRPEF 730 e l’ulteriore detrazione di € 1099 per II° acconto IRPEF a Novembre 2010 .
L’azzeramento e le ulteriori detrazioni della pensione ha comportato l’affannosa ricerca di un prestito per far fronte alle spese Familiari , fra cui il pagamento del mutuo casa .
Mi auguro che nel futuro disavventure simili non accadano più e che ci sia più attenzione nel recuperare le somme che,pur dovute , non debbano costringere i malcapitati cittadini alla ricerca disperata di prestiti col serio rischio di cadere nelle mani degli usurai , con tutte le conseguenze che tale fatto comporta .
Uno Stato Civile non può solo combattere l’usura , ma deve anche prevenirla e fare in modo che un cittadino non sia privato dell’unico reddito Familiare dopo una vita di lavoro dedicata al servizio sociale .
Cordialmente
Stara Mariano Via Virginia 9 09042 Monserrato Cagliari
aahahaaahah rido per non piangere. spero per lei abbia altre fonti di sostegno. siamo ridicoli
Da qualche mese anch’io dopo aver perso lavoro come tanti,
ho fatto domanda di disoccupazione che mi è stata accolta:
sono contenta e orgogliosa che l’Italia abbia previsto e organizzato una fitta rete di AMMORTIZZATORI SOCIALI
che sostengano i lavoratori in un momento di difficoltà.
Dal mio canto ho considerato l’indennità di disoccupazione un mio diritto, visto che negli ultimi 10 anni ho sempre lavorato,
non un regalo dello Stato ne tantomeno un furto ai danni della società.
Percepisco un’ indennità di disoccupazione ordinaria non agricola, l’assegno che mensilmente l’inps mi “elargisce”
ammonta a circa 482 euro lorde cioè 371 euro nette.
A metà Gennaio,
mentre sognante mi chidevo se l’inps per il periodo di Natale magari avesse pensato a me regalandomi qualche soldino
in più, quasi a voler rispondere a questo mio pensiero mi sono vista recapitare un bel bonifico di 10 euro come indennità
per il mese di Dicembre.
Controllando meglio nel dettaglio ho potuto constatare che si era arrivati a tale
somma sottraendo alla mia disoccupazione il conguaglio irpef per l’anno 2010. Facendo un rapido calcolo,
rapidissimo perchè per l’anno 2010 il mio reddito non ha superato le 7000 euro
lorde e comunque ho sempre pagato l’irpef al 23% come tutti i piccoli comuni mortali,
ho capito che c’era qualcosa che non andava.
A quel punto mi sono recata presso gli sportelli inps di Teramo insospettita a chiedere
spiegazioni e dopo una serie di farfugliamenti e sballottamenti vari causati anche dal trasferimento degli uffici da C.so
San Giorgio a Via Oberdan, mi è stato detto che c’era stato un errore.
All’inizio l’errore sembrava essere mio perchè mi dicevano che nella compilazione della
domanda avevo dimenticato di aggiungere un modulo in cui specificare le detrazioni irpef di cui beneficiavo .
Sono tornata a casa, mi sono documentata e ho scoperto che le detrazioni da loro millantate non c’entravano nulla
perchè se avessi avuto delle detrazioni a carico di certo avrei pagato meno tasse e non di più: quindi semmai il famigerato
conguaglio di fine anno sarebbe dovuto essere a credito e non a debito come invece è stato.
Alla fine allo sportello hanno ammesso che c’era stato un errore, che non dipendeva da loro, che era un problema a livello
nazionale verificatosi per le indennità di disoccupazione, mobilità e maternità, che i pagamenti erano partiti in automatico,
che era un errore del programmatore, del software e che comunque non era in loro potere aggiustare le cose .
A questo punto ho chiesto di parlare con un responsabile o con il direttore ma mi è stato risposto che non erano in sede
( per la serie RITENTA, SARAI PIU’ FORTUNATO!)
Morale della favola : l’inps ha sbagliato ma comunque non ho
speranze di recuperare la mensilità, bensì dovrò richiedere la somma mediante
730, se l’anno prossimo dovessi trovare lavoro e essere assunta oppure mediante modello UNICO, in questo caso i tempi di
recupero del credito si aggirano intorno ai 2/3 anni.
E intanto questo mese sono senza soldi! . La cosa che più mi ha rammaricato, oltre ai soldi persi, è l’aria che si respira
quando si va in un ufficio del genere a chidere spiegazioni; non sono un ingrata che riceve beneficenza e si lamenta,
la disoccupazione ripeto, è un mio diritto, così come è un mio diritto avere delle spiegazioni serie.
E nonostante la gravità della cosa ,
nonostante ci saranno madri e padri di famiglia che questo mese si troveranno a sopravvivere con 10 euro,
quelli dell’inps tutto sommato sono contenti perchè quando hanno visto partire bonifici da 10 euro si aspettavano che
scoppiasse un pandemonio, invece, loro testuali parole, è andata bene. Io una teoria ce l’ho, perchè se è vero che nessuno
ha fatto
casino, è solo perchè siamo rassegnati all’idea che in Italia le cose vadano sempre
così.
Possibile che dobbiamo sempre essere noi a pagare per gli sbagli degli
altri?? Vi ringrazio per lo sfogo.
Cara amica che si firma “anonimo”, la sua rabbia é un sentimento diffuso tra milioni di italiani che non si sentono rappresentanti da queste destra che calpesta le regole e l’etica, che se ne frega degli italiani e dei loro problemi, che si occupa solo dei fatti privati e giudiziari del Presidente del Consiglio. Adesso la sfida é trasformare questa rabbia in voglia di costruire qualcosa di nuovo e diverso. Il Partito Democratico ha il dovere di farsi portavoce di questo malessere diffuso e per questo è pronto a lanciare la sua proposta di governo.
É importante che tutti coloro che sono stanchi della stagione berlusconiana facciano sentire la propria voce per riportare le loro istanze al centro della politica.
Caro signor Stara, desidero innanzi tutto esprimerle la mia solidarieta’ per la disavventura capitatale. Quanto accaduto alla signora di Pistoia e a tanti altri pensionati come Lei è veramente assurdo. E’ un dovere da parte dello Stato proteggere i pensionati e porre rimedio a queste storture, la burocrazia non può passare sopra le tutele sociali. La sua testimonianza dimostra ancora una volta la cecità di certi meccanismi che dovrebbero essere intercettati e modificati da chi è incaricato di fare gli interessi dei cittadini, innanzi tutto il governo, il Parlamento e i vertici dell’Inps.
Caro Gianluigi, come dice lei, in assenza di altri redditi nel nucleo familiare o dell’aiuto di amici o parenti, chi si trova ad essere vittima di queste assurdità burocratiche rischia la condizione di indigenza. Uno Stato attento alle esigenze di tutti i suoi cittadini non può permettere queste gravi ingiustizie.
Cara Miriana, le tutele sociali sono una grande conquista frutto di lotte condotte da donne e uomini negli scorsi decenni. Dobbiamo tutti esserne orgogliosi e difenderle con la stessa determinazione con cui le abbiamo conquistate.
La sua vicenda è un’altra esemplare dimostrazione di come certi aspetti non possano essere affidati semplicemente ai meccanismi automatici. L’attività di indirizzo, governo e gestione è finalizzata proprio a indirizzare regole e procedure verso l’interesse e la tutela dei cittadini.
Dice bene lei: l’indennità di disoccupazione è un suo diritto e gli uffici dell’Inps sono lì per fornire agli utenti tutte le informazioni e l’assistenza necessarie nell’ambito delle loro competenze. Si tratta di un diritto che ogni cittadino deve esigere.
La rassegnazione è un sentimento che dobbiamo rifiutare. Così come abbiamo denunciato certe ingiustizie su questo spazio, tutti devono far sentire la propria voce e far valere i propri diritti.