UNIONE : CHITI (DS), PARTITO DEMOCRATICO A EUROPEE 2009 =
SARANNO CONGRESSI AD AUTORIZZARE APERTURA FASE COSTITUENTE

Roma, 18 gen. (Adnkronos) – Il Partito democratico potrebbe
essere una realta’ alle europee del 2009. Lo afferma, intervistato da
‘L’Unita”, il coordinatore della segreteria Ds Vannino Chiti. ”non
vogliamo costruire -spiega- un partito che assomigli ad un castello di
carte, che viene presentato a qualche elezione e poi sparisce”.

”I partiti non nascono a tavolino. Nascono se sanno dare
risposte, se sanno parlare al cuore ed alla mente delle persone in
carne ed ossa. Per questo -prosegue Chiti- penso che i tempi reali non
possano che essere questi: dopo le elezioni, mentre ci si impegna alla
sfida riformista per governare il Paese, dovremo costruire il
manifesto del nuovo partito, in cui ci siano i valori di riferimento,
il progetto di sociate’a, i collegamenti internazionali con le forze
progressiste, le regole democratiche per scegliere la classe dirigente
e i candidati alle elezioni. Sulla base di questo manifesto, discusso
e approvato, si dovra’ andare ai congressi dei partiti che si
ritrovano in questa impostazione. E saranno i congressi ad autorizzare
l’apertura di una fase costituente. Alla fine della fase costituente,
se tutto questo percorso sara’ positivo, ci sara’ il nuovo partito”.Chiti giudica positivamente i vertici del
centrosinistra seguiti all’appello lanciato da Prodi. ”Sono state
confermate e rafforzate -spiega- le decisioni che avevamo preso,
quella cioe’ di correre alla Camera con la lista dell’Ulivo e al
Senato con liste di partito. Ora ci sono le condizioni per
concentrarci sui temi del Paese”.

Il senso dell’appello di Prodi, sottolinea l’esponente della
Quercia, era che ci fosse ”un segnale unitario anche al Senato” e
che l’operazione non venisse ”circoscritta a Ds e Margherita. Gli
incontri -sottolinea Chiti- hanno corrisposto a questi obiettivi e
hanno riconosciuto che Ds e Margherita sono motori indispensabili per
questa operazione, non sufficienti. Altre impostazioni che si sono
inserite piu’ o meno correttamente nell’appello rischiavano di far
deragliare un treno che invece finora e’ stato impostato nel modo
giusto”.

Infine, secondo Chiti, ”l’impegno a costruire un nuovo partito
dei riformisti e dei democratici deve significare anche la sconfitta
di quelle correnti culturali di antipolitica che purtroppo ci sono
anche nell’area progressista”.