UNIPOL: CHITI (DS), CONDIVIDO INTERVENTO DI PRODI DALLA A ALLA Z =
GIUSTO RIVOLGERSI A TUTTO IL CENTROSINISTRA

Roma, 4 gen. – (Adnkronos) – ”Cominciamo da un dato positivo:
io condivido dalla A alla Z l’intervento che ha fatto Romano Prodi su
‘la Stampa’. Condivido quella impostazione. Credo che sia giusto
rivolgersi a tutto quanto il centrosinistra, perche’ la questione non
riguarda solo un partito e vedere le vicende di questi mesi come un
fatto legato solo ai Ds coglie solo un aspetto e non il piu’
importante”. Lo dice, in una intervista a ‘Affaritaliani’, il
coordinatore dei Ds Vannino Chiti.

L’esponente Ds assicura che il gruppo dirigente Ds e’
”fermamente unito intorno ad alcuni temi”; ”non c’era e non c’e’
discussione sull’onesta’ dei singoli. Vorrei vedere. Non c’e’ stato
come partito nell’insieme alcun comportamento non corretto, che abbia
teso a condizionare l’operato delle authority, dalla Banca d’Italia
alla Consob, alle altre, che devono pronunciarsi autonomamente”.
Inoltre, ”siamo uniti sul fatto che i bilanci del nostro partito sono
trasparenti e limpidi. Non solo non ci sono scheletri, ma neppure
frammenti di ossicini nei nostri armadi”.

Il coordinatore dei Ds spiega, poi, che nel partito ci sono
”legittimamente discussioni sul fatto che ci sia stato un eccesso di
tifo positivo o negativo nei confronti dell’opa dell’Unipol”. Ma
”anche nella Margherita c’e’ stato chi ha detto no e chi ha detto
si’. Ci sono stati in Rifondazione e anche dentro la destra. La
politica deve dare regole e farle rispettare, questa e’ la regola per
il futuro. E non deve fare il tifo. Questo penso”.Inoltre, aggiunge Chiti, “siamo uniti
sul fatto che i bilanci del nostro partito sono trasparenti e
limpidi. Non solo non ci sono scheletri, ma neppure frammenti
di ossicini nei nostri armadi. Tutti possono venire, vedere e
valutare, perche’ siamo aperti e non chiusi. Poi ci sono,
legittimamente, discussioni intorno ad altri nodi”. “Sul fatto
– ad esempio – che ci sia stato un eccesso di tifo positivo o
negativo nei confronti dell’opa dell’Unipol. Alcuni pensano di
no. Altri credono che ci sia stato. Io penso che ci sia stato.
E penso che ci sia stato un eccesso di tifo sia fra quanti
hanno detto che andava bene sia fra quelli che hanno detto di
no. E pure in questo caso il discorso e’ riduttivo”,
perche'”non si puo’ tirarlo solo nei confini dei Ds. Anche
nella Margherita c’e’ stato chi ha detto no e chi ha detto si’.
Ci sono stati in Rifondazione e anche dentro la destra. La
politica deve dare regole e farle rispettare, questa e’ la
regola per il futuro. E non deve fare il tifo. Questo penso”.
Per quanto riguarda la cooperazione, Chiti spiega che “Sono
necessarie novita’ che devono introdursi nel mondo della
cooperazione. Del resto questo dibattito viene avanti con forza
proprio da li’. Basta guardare i giornali”. “Si tratta di
vedere processi di riforma e discuterne, perche’ la
cooperazione senza aggettivi, non bianca o rossa, e’ una
risorsa per il Paese ed e’ bene che cresca e si rinforzi. Ci
sono gia’ imprese quotate in borsa e per queste e’ bene che
cambino le regole perche’ a una proprieta’ troppo debole viene
ad affiancarsi un management che ha troppi poteri e diviene
autoreferenziale”. E tutto questo “Vale al di la’ della vicenda
Unipol. C’e’ un problema che riguarda questa autoriforma. Poi
c’e’ anche un’altro tema. Il fatto che la cooperazione, nelle
sue imprese piccole e grandi, quotate in borsa o no, faccia
sentire con i fatti che ci sono non solo dei valori etici (che
devono esserci in ogni impresa), ma anche qualcosa di piu’. Se
si fara’ questa riflessione la cooperazione diverra’ ancora di
piu’ una forza dell’economia italiana. Ci sara’ una capacita’
di incontro e di nuova unita’ di persone che provengono da
sinistra e dal mondo cattolico democratico e che e’ bene che
traccino prospettive di incontri e collaborazioni sempre piu’
forti”. Perche’ “Se noi ci poniamo il tema di una formazione
politica nuova in cui stiano insieme tutti i riformisti,
democratici e progressisti italiani, in un altro campo bisogna
che si segnali come stimolo al mondo della cooperazione e al
mondo sindacale. Questa e’ la riflessione che voglio fare,
vedendo i Ds protagonisti assieme agli altri”.
Il fatto che in questi giorni Fassino e D’Alema non stiano
dichiarando nulla e’ un segno di imbarazzo? “No, no. C’e’ il
momento delle posizioni e del confronto. Ci saranno nei
prossimi giorni delle posizioni. C’e’ riflessione e non
imbarazzo. Bisogna trovare un equilibrio fra la capacita’ di
fare politica e l’essere subalterni ad attacchi strumentali
verso il nostro partito. Non dobbiamo vedere un complotto, ma
difendere l’onore del partito, produrre contenuti innovativi.
La linea su cui dobbiamo misurarci e’ quella data da Prodi. Uno
stile di vita interno al partito e al Centrosinistra rigoroso
che fa si’ che anche le operazioni legali, se non sono coerenti
con le impostazioni interne, non siano portate avanti. Poi il
fatto che da quello che si affronta bisogna trarre insegnamenti
e riflessioni e avere il coraggio di farle diventare proposta
politica”.(AGI)
Red/Lam