Per otto anni Governatore della Toscana, ex Ministro, tra i fondatori dell’Ulivo, Vannino Chiti insieme ad altri 7 senatori del Pd non ha votato la fiducia sulla legge elettorale e non nasconde tutta la sua preoccupazione per il futuro del centrosinistra.
Come si sente?
Politicamente non è un periodo facile. Non votare 5 volte la fiducia mi pesa molto ma sono in pace con la mia coscienza perché ho fatto quello che ho sempre sostenuto..
In otto non avete votato la fiducia, otto dissidenti. E’ nata una nuova corrente?
No, nessuna nuova corrente, ce ne sono già troppe. Piuttosto ci dovrebbe essere più partito.
Come valuta la scelta di Grasso di lasciare il Pd?
Mi dispiace molto. E’ una scelta che comprendo bene non avendo votato fiducia e legge elettorale. Sono convinto che ci ritroveremo insieme nel centrosinistra e farò tutto il possibile per riuscirci.
Lei però non lascia il partito, non segue Grasso?
Non lascio il Pd, resto nel partito per lottare dall’interno per una riunificazione del centrosinistra anche con D’alema, Bersani, Pisapia e liste civiche. Non mi rassegno all’idea che il Pd non sia più un partito di centrosinistra.
Dove vi porta questa legge elettorale? Sondaggi alla mano soprattutto al Nord il Pd rischia grosso..
Se non si ricostruisce un’alleanza di centrosinistra, ora ancor più divaricato, ci porta alla disfatta. Ma vorrei fare anche un’altra valutazione…
Quale?
In Francia Fillon, candidato presidente dei Repubblicani, ovvero la destra democratica, preferisce perdere piuttosto che allearsi con la Le Pen. In Germania la Merkel avrebbe potuto anche perdere ma non si sarebbe mai alleata con Alternativa per la Germania. Noi invece, nel migliore dei casi, andiamo verso un governo con Berlusconi che è alleato con partiti lepenisti.
Che significa? Non ci si allea anche con il diavolo pur di restare al governo?
Dico che si possono anche perdere le elezioni, vorrà dire che si vinceranno quelle successive.
Ma se si perde l’anima di centrosinistra si perderà per generazioni.
Anche su Visco il segretario Renzi ha sbagliato?
La mozione è stato un errore. Compito del parlamento era fare l’audizione e semmai criticare il suo operato. Non si può destabilizzare a fini di campagna elettorale un’istituzione come la Banca d’Italia. Bene hanno fatto Gentiloni e Mattarella a confermarlo.