“Riteniamo essenziale che, prima dell’annunciata conferenza programmatica del Pd e prima dell’avvio dei congressi di circolo e provinciali, le minoranze congressuali diano luogo a un momento pubblico e aperto di confronto, in cui fare emergere i principali spunti programmatici dell’agenda politica”.
È quanto è emerso da un incontro dei senatori che hanno sostenuto al congresso la candidatura di Andrea Orlando.
“Se vogliamo davvero incidere sulla linea politica del Pd – aggiungono – correggendo l’attuale esercizio di autosufficienza del gruppo dirigente, e facendone il motore e il cervello di un nuovo centrosinistra e di un rinnovato rapporto con la società, dobbiamo prima di tutto noi minoranza dare prova di coesione sui punti che riteniamo fondamentali per dare al riformismo e al Paese una chance in vista degli appuntamenti cruciali che si profilano dopo la pausa estiva.
È una questione che assume particolare rilevanza proprio nel momento in cui viene presentata l’associazione Dems, cui sarà affidato il compito di ricostruire un rapporto tra i democratici, il campo progressista e il Paese.
Nell’incontro sono stati messi in evidenza in particolare: una nuova e seria iniziativa, anche a partire dal Senato, sulla legge elettorale, che raccolga il monito del presidente della Repubblica e sottragga l’Italia al rischio del caos istituzionale; i temi fondamentali per lo sviluppo, l’occupazione e il contrasto alle disuguaglianze, in vista della legge di Bilancio; la definizione di una strategia di fine legislatura per consolidare i passi avanti sui diritti e la giustizia; un impegno di tutto il Pd per fare dei congressi locali e provinciali non una burocratica circostanza per ribadire i rapporti di forza, ma l’occasione per ricostruire il nostro radicamento sociale e territoriale, garantendo il pluralismo interno e aprendoci a nuove energie del civismo di centrosinistra”.