Domenica si vota per i ballottaggi in molti comuni d’Italia. Il significato è come sempre duplice: si sceglie un indirizzo di governo delle città e si premia o penalizza una proposta politica identificabile a livello nazionale.
In campo ci sono prevalentemente due proposte: il lepenismo che segna l’estrema destra italiana – Fratelli d’Italia e Lega – assumendo nei fatti una leadership politico-culturale rispetto a Forza Italia; la proposta del centrosinistra, che trova nel Partito Democratico l’asse indispensabile per la sua coesione e tenuta.
il Movimento 5 Stelle in queste elezioni ha subito una battuta d’arresto che quasi ovunque l’ha escluso dal secondo turno. Le cause sono le sue oscillazioni ideologiche, le improvvisazioni nelle scelte, il fallimento delle esperienze di governo in tante città, a partire da Roma.
Il centrosinistra, pur registrando purtroppo fenomeni di frammentazione, presenta candidati e programmi all’avanguardia nelle battaglie politiche progressiste, dalla parte dei diritti, dei più deboli, della difesa della dignità della persona, del superamento delle disuguaglianze, della promozione del bene comune come fondamento della qualità della nostra convivenza. Nei Comuni l’impegno resta quello di garantire il diritto all’istruzione, alla salute, a città vivibili, ad una sicurezza sostenuta dalla legalità.
L’individualismo, l’intolleranza, la faciloneria demagogica con cui si nascondono i problemi, come la polvere sotto il tappeto, non sono la via per dare un futuro degno alle nostre città. Abbiamo bisogno di partecipazione, ascolto, capacità di amministrare, dialogo tra istituzioni e cittadini.
La destra in campo a queste elezioni – lo ripeto – è egemonizzata da componenti estremiste, che si ispirano a Marine Le Pen, e da una subalternità passiva dei cosiddetti moderati. A livello europeo queste alleanze sarebbero improponibili. Da noi si fanno nella speranza di conquistare consensi ad ogni costo, con un progetto per le città che penalizza ancora più chi meno ha, privandolo di servizi sociali fondamentali. Un’idea di città che rafforza i privilegi, amplifica le disuguaglianze.
Domenica ognuno di noi ha la responsabilità di scegliere un percorso da fare tutti insieme. Riflettiamo bene e decidiamo con responsabilità e coerenza.
È in gioco l’avvenire delle città nelle quali viviamo.