“Dalle ripetute e autorevoli dichiarazioni dei sostenitori della mozione Renzi – ieri Richetti, oggi Martina – appare chiaro che per la legge elettorale si intende mettere sullo stesso piano Mattarellum e Italicum. Il che ha un significato chiaro, visti i numeri in parlamento: estensione dell’Italicum anche al Senato”.
Lo afferma il senatore del Pd Vannino Chiti.
“Cioè non collegi uninominali – aggiunge – scelta da parte dei cittadini dei loro rappresentanti, premio di governabilità, ma estensione dei capilista bloccati, obbligo di un governo con la destra o impossibilità di formare governi. Con altrettanta chiarezza sarà bene sapere che questa strada porterebbe ad una nuova e più profonda rottura nel Pd. Si rammenti l’immagine di una fessura minima ma ormai apertasi nella diga-partito: quella fessura non è chiusa. E con l’irresponsabilità, l’arroganza e le provocazioni non si ricompone certamente. Il nostro riformismo è capacità di riavvicinare istituzioni e cittadini, non ampliarne distacco e sfiducia. Il 30 aprile ci saranno le primarie: quanti vogliono nel nostro futuro il centrosinistra e un partito che ne sia protagonista non stiano a casa. Vadano a votare per Orlando”.