Di: Andrea Carugati

“La priorità per il nostro Paese non è fare le elezioni anticipate. Il governo deve affrontare le emergenze, dal lavoro al terremoto, non può essere sfiduciato dalla direzione Pd. Il Parlamento deve scrivere una buona legge elettorale e il Pd deve prima discutere con quali programmi e alleanze presentarsi alle urne”, spiega Vannino Chiti, senatore Pd. “La scissione sarebbe una catastrofe, la certificazione del fallimento di una intera classe dirigente del centrosinistra, giovani e meno giovani. Due mezzi ulivi non fanno una pianta”

Si iscrive anche lei al partito del congresso subito?
“Serve un grande momento di discussione su programmi e alleanze, i nostri circoli devono potersi esprimere anche su proposte alternative e votare. Poi le primarie di coalizione per il candidato premier, ma solo con una legge elettorale che consenta agli elettori di scegliere chi governa. Altrimenti sarebbero ridicole”.

Renzi al tg1 ha parlato di primarie in ogni caso prima del voto.
“Apre ad un confronto vero nel partito? Bene, è la strada da seguire. Spero che il 13 febbraio arrivi in direzione con proposte di buon senso sul partito e il governo, senza diktat. Siamo ancora in tempo per salvare il Pd ed evitare di portare il Paese allo sbando”.

L’ipotesi che circola ai vertici del Pd è estendere la legge della Camera anche al Senato.
“Se l’idea è esportare i capilista bloccati anche al Senato, e lasciare una soglia di sbarramento al 3% per la Camera e all’8% a Palazzo Madama, io dico subito che mancherà il mio voto in Senato. Non si può fare una cattiva legge solo per poter votare a giugno, sapendo che non ci sarà una maggioranza”.

Quale sarebbe una buona legge?
“Ci sono due strade. Un Mattarellum corretto con il 50% di collegi e l’altro 50% di proporzionale; oppure la bozza della commissione Pd, che prevede collegi uninominali, ripartizione proporzionale, sbarramento al 3-4% e un piccolo premio per il primo partito in entrambe le camere. Il Pd deve farsi promotore di un confronto vero anche con Forza Italia, e senza ultimatum”.