Tra gli argomenti di chi sostiene il No al referendum e tra i dubbi di chi è indeciso e sta cercando di documentarsi, c’è il tema dell’elettività del Senato. In tanti sostengono o pensano che i cittadini saranno privati del diritto di scegliere i futuri senatori. È falso. Vorrei fare chiarezza una volta per tutte. Su questo punto, oltre che sull’elezione del presidente della Repubblica e dei giudici costituzionali, abbiamo condotto una battaglia al Senato. Quando nella prima versione della riforma il Senato non era elettivo, in 14 non votammo. Successivamente abbiamo raggiunto un’intesa, assicurando il diritto degli elettori di scegliere anche i senatori, oltre che i deputati.
I futuri componenti del Senato – se al referendum prevarrà il Sì – saranno consiglieri regionali e sindaci, oltre ai 5 nominati dal Capo dello Stato. La riforma stabilisce inequivocabilmente che le assemblee regionali dovranno designare i futuri senatori “IN CONFORMITÀ alle scelte espresse dagli elettori per i candidati consiglieri in occasione del rinnovo dei medesimi organi”, sulla base di modalità stabilite dalla legge. Quest’ultima sarà approvata dopo il referendum e il Pd, come su proposta di Renzi ha deciso la Direzione, sosterrà in Parlamento il Ddl che con il senatore Fornaro e un’altra trentina di colleghi del Pd abbiamo predisposto. Secondo questa legge i 74 consiglieri regionali-senatori saranno eletti dai cittadini in modo proporzionale con una scheda elettorale apposita, diversa da quella con cui eleggeremo i consiglieri semplici e il presidente della Regione; la selezione dei candidati avverrà in collegi uninominali.
I Consigli regionali si limiteranno ad una presa d’atto. Come negli Stati Uniti, per citare un esempio presente a tutti in questi giorni, dove formalmente il presidente verrà eletto a dicembre dai “grandi elettori”. Ma sappiamo tutti che i cittadini hanno già scelto Trump (purtroppo).
Per i sindaci la legge prevede che i Consigli delle Autonomie locali indichino una terna al cui interno le assemblee regionali ne sceglieranno uno: quest’ultimo infatti non rappresenterà un Comune, ma tutti i sindaci della Regione. Concludo, pensando al dopo referendum: se il sì vincerà la legge elettorale per il nuovo Senato rappresenterà per il Pd un terreno unitario, dal momento che è sottoscritta anche da parlamentari schierati per il No. Così avverrà anche per le correzioni che la commissione della Direzione Pd ha indicato per l’Italicum. Speravo, anzi spero ancora, che così si possa ricostruire una nostra unità, meglio se già in questo scorcio di campagna elettorale.
Le precisazioni in ordine alla elettività dei senatori oltre che dei deputati da parte degli elettori. smentiscono categoricamente quelli che, in funzione del NO, propongono argomenti contrari e assolutamente falsi. Perciò tutto ciò che va nella direzione della verità costiuisce,a mio avviso,un importante servizio pubblico.
Bravissimo è chiaro, anche se, sono sincero, non avrei trovato niente di strano se il senato fosse stato di secondo livello. In ogni caso grazie
Una domanda : come mai non si è riusciti a farsi capire e sostenere dall’intero PD su questi argomenti? Una parte consistente del PD è fatta di idioti/opportunisti/miserabili in cerca di poltrone e basta?
Una seconda domanda: il segretario del partito, che un tempo aveva la massima responsabilità di ciò che veniva frainteso, travisato, osteggiato da una buona parte della base del partito stesso (e nel caso odierno da una parte del gruppo dirigente), in questo caso a chi intende addossare la colpa di non essersi fatto capire (anzi per sua stessa ammissione di aver sbagliato nella impostazione/conduzione quanto meno iniziale di questo referendum? Grazie
Grazie X la chiarezza del’ argomento, cioè L’elezione dei futuri Senatori. Era sfuggito a molti,che gli elettori avranno una scheda apposita.
A questo punto mi aspetto che chi di dovere spieghi in modo chiaro come sopra descritto, a quelli che tendono a dare notizie false e tendenziose. Vorrei tra l’altro che qualcuno lo spiegasse , a Travaglio , a di Maio e Di Battista.
ho capito bene quello che ad oggi e a quando andremo a votare di certo c’è solo la parola “in conformità” e tutto il resto sarà approvato solo dopo il referendum quindi non c’è e come sarà non lo sappiamo?
Il testo della riforma che voteremo il 4 dicembre preso dal sito della camera recita:
“I Consigli regionali e i Consigli delle Province autonome di Trento e
di Bolzano eleggono, con metodo proporzionale, i senatori fra i propri
componenti e, nella misura di uno per ciascuno, fra i sindaci dei comuni dei
rispettivi territori.”
in quale punto della riforma è scritto che “La riforma stabilisce inequivocabilmente che le assemblee regionali dovranno designare i futuri senatori “IN CONFORMITÀ alle scelte espresse dagli elettori per i candidati consiglieri in occasione del rinnovo dei medesimi organi”, sulla base di modalità stabilite dalla legge?”
E noi dovremmo credere al Chiti e al bomba?
Se quello che dice Chiti è vero allora vuol dire che nella proposta di modifica è saltata qualche pagina. Comunque bisogna ammettere che Chiti lavora molto di fantasia.
La Costituzione vediamola come una cornice.La modalità di elezione dei futuri Senatori verrà stabilita con apposite leggi già depositate e sottoscritte ,dopo naturalmente l’esito del Referendum.Non sono ” Renziano “, ma sono anche scritto al PD e sono sicuro che gli impegni assunti in tema di modalità di elezione dei Senatori e nuova legge elettorale da parte del mio Partito verranno mantenuti,anche perché tutto ciò resta l’ultima occasione per mantenere all’interna dello stesso PD quel’ unità cui faceva riferimento il Sen.Chiti.
Ma per favore, non giochiamo con le parole, quando andremo a votare non avremo più due schede una per la Camera e una per il Senato. Potete affermare il contrario? Il resto è roba da azzeccagarbugli
#staisereno Vannino che ve lo approvano di certo il Ddl…
La verità, ammesso che esista, sta nel fatto che il tutto è legato ad un accordo già sottoscritto !!! Vero Cuperlo !!! Il resto è solo propaganda di chi vuole restare fermo ancora per anni !!!!!
caro senatore, lei parla di una modifica alla legge elettorale che è ancora una ipotesi da realizzare. dopo il 4 dicembre. quindi allo stato attuale nn è una bufala sostenere che i senatori regionali sono nominati e nn eletti. vedremo se quella proposta da lei firmata avra’ o meno un seguito. nel merito poi nn le sembra una contradizione che se i senatori debbano essere scelti in conformita’ con le decisioni dei cittadini perché devono poi essere rinominati dai consigli regionali. delle due l’una: o eletti dai cittadini o nominati dai consigli. mi sembra, mi scusi, un po’ un giochino.
Una cosa non mi è chiara. I Consigli Regionali non si rinnovano in contemporanea con le elezioni nazionali. Vi saranno dei vuoti temporali nel nuovo Senato ? Mi spiego meglio: il Senato è destinato a cambiare i suoi rappresentanti di volta in volta determinando una platea un po’ troppo fluida?
“Stia sereno” signor Roberto Greco
Vorrei tanto essere smentita ma osservando attentamente gli eventi e da un po’ che dico che il sì vincerà pienamente con i voti della destra berlusconiana e ieri , dopo aver tenuto sempre un profilo basso in questa competizione (la faccia a difesa del no era quasi solo quella di Brunetta), ha detto “L’UNICO VERO LIDER E RENZI”
Si ripropone il giochetto delle primarie aperte a tutti, Bersani se ne è accorto purtroppo troppo tardi.
Un’altra previsione dopo aver vinto il sì, cioè Renzi, a piene mani con questa nuova e costituzione alle elezioni andremo prestissimo e vincerà un nuovo e forte partito IL PARTITO DELLA NAZIONE e Berlusconi a pieno titolo sarà riconosciuto Padre della Patria.
Vorrei tanto sbagliarmi ma amaramente mi viene in mente un simpatico detto napoletano “ogni giorno si alzano uno furbo e uno fesso e se si incontrano fanno l’affare”
Quindi la legge che definisce le modalità di nomina dei senatori è “ancora da approvare”, ok
Quindi potrebbe anche essere stravolta, ri.ok
E’ evidente che la legge elettorale per il nuovo Senato debba essere ancora approvata, non capisco lo stupore.
La legge elettorale non fa parte della Costituzione, e non avrebbe senso predisporre una nuova legge elettorale per il Senato prima di sapere se la riforma costituzionale entrerà in vigore o meno.
L’Italicum si applica solo alla Camera, ed è stata approvata prima perché le modalità di elezione e composizione della Camera non cambiano con la riforma.
Qualcuno ha gli esatti riferimenti normativi del “in conformità. ..”.
Tanto per capire…. e inoltre: se il senato non eletto è una bufala, perchè non è stata contestata immediatamente mesi fa?
Non capisco dove sia la democrazia nel fatto che io risiedendo in una grande città ho anche il diritto di avere un rappresentante in più al senato rispetto a chi risiede in un piccolo centro, poi i seggi al senato come sono ripartiti? Volete un altro esempio di grande democrazia? Due alla regione Marche quattro dico quattro al Trentino Alto Adige con la metà dei residenti delle Marche, cioè mentre nelle Marche si elegge un senatore in Trentino-Alto Adige se ne eleggono quattro dico quattro. BELLA DEMOCRAZIA!
Un famoso statista diceva che i trattati, non le dichiarazioni di intento tra politici, si possono sempre stracciare.
A Vannino Chiti (se volete) potete rinfacciare tutto, ma non potete metterne in discussione l’onestà intellettuale. Se poi qualcuno non vuole leggere i testi o la birra in caciara può andare dietro a OSCAR. Tanti auguri
PRIMO: La legge cui fa riferimento Chiti non è una legge ma un disegno di legge (DDL questo significa, no?) presentato, come lui stesso scrive, da 30 deputati del PD.
Quei 30 deputati lo possono ritirare o cambiare, può non essere votato in favore di altre proposte, può accadere anche, semplicemente, che non venga votata nessuna nuova legge. In questo ultimo caso, la riforma scostituzionale, all’art. 139 (Disposizioni transitorie) prevede che:
“sino alla data di entrata in vigore della legge di cui all’articolo 57, sesto comma, della Costituzione, come modificato dall’articolo 2 della presente legge costituzionale, per l’elezione del Senato della Repubblica, nei Consigli regionali e della Provincia autonoma di Trento, ogni consigliere può votare per una sola lista di candidati, formata da consiglieri e da sindaci dei rispettivi territori. Al fine dell’assegnazione dei seggi a ciascuna lista di candidati si divide il numero dei voti espressi per il numero dei seggi attribuiti e si ottiene il quoziente elettorale. Si divide poi per tale quoziente il numero dei voti espressi in favore di ciascuna lista di candidati. I seggi sono assegnati a ciascuna lista di candidati in numero pari ai quozienti interi ottenuti, secondo l’ordine di presentazione nella lista dei candidati medesimi, e i seggi residui sono assegnati alle liste che hanno conseguito i maggiori resti; a parità di resti, il seggio è assegnato alla lista che non ha ottenuto seggi o, in mancanza, a quella che ha ottenuto il numero minore di seggi. Per la lista che ha ottenuto il maggior numero di voti, può essere esercitata l’opzione per l’elezione del sindaco o, in alternativa, di un consigliere, nell’ambito dei seggi spettanti. In caso di cessazione di un senatore dalla carica di consigliere o di sindaco, è proclamato eletto rispettivamente il consigliere o sindaco primo tra i non eletti della stessa lista”.
Ammesso che ci si capisca qualcosa, quel che intanto è sufficientemente chiaro è che
1. il IL SENATO 2,0 PREVISTO DALLA RIFORMA SCOSTITUZIOAMLE È GIÀ ELEGGIBILE ALLO SCIOGLIMENTO DELL’ATTUALE, senza bisogno di approvazione di nessuna legge poiché i meccanismi per eleggerlo sono già previsti nel testo della riforma scostituzionale
2. NON È IL POPOLO ITALIANO AD ELEGGERLO CON SUFFRAGIO DIRETTO, ma sono i consiglieri regionali. Cioè quello che chi vota NO ha l’ardire di non volere, perché viola il principio della sovranità popolare su cui si fonda la democrazia della nostra Repubblica (art. 1 co. 2 Costituzione.).
Con tutto il rispetto, anche il Canto degli Italiani, più conosciuto come Inno di Mameli, fu scelto nel 1946 come inno nazionale provvisorio, ruolo che ha conservato anche in seguito. Nei decenni si sono susseguite varie iniziative parlamentari per renderlo inno nazionale ufficiale, senza però mai giungere a una modifica costituzionale oppure alla promulgazione di una legge specifica che desse al Canto degli Italiani lo status di inno de iure della Repubblica Italiana.
SECONDO: Resta poi la faccenda dei Sindaci, componente del nuovo Senato che continua a esser sottratto alla sovranità popolare.
Ecco perché chi vota NO anche per mantenere l’elezione diretta dei Senatori fa bene a mantener fermo il suo NO!
http://www.vanninochiti.com/?p=17755 Vannino Chiti rassicura che una legge tutta da venire, prevederà che i senatori siano scelti in conformità alle indicazioni degli elettori. Ma che significa “in conformità”, se si voleva fare eleggere i Senatori dal popolo non era più facile scrivere che sarebbero stati eletti a suffragio universale tra i deputati regionali? E se poi quelli nominati “in conformità” decadono dalla propria carica ? E se i sindaci vengono sfiduciati, cosa ce ne facciamo della “conformità”? Siamo seri #iovotoNo
Siccome si tende a tenere nascosto il problema,quanto meno viene il dubbio che sotterfugi esistano,non so in virtù di che cosa,ma memori delle promesse da marinaio fatte da Renzi , i votanti sono cauti.La verità è che direttamente come fin poco tempo fa non si voteranno i senatori e già questo da la sensazione che si faccia combin all’interno dei partiti,se poi aggiungiamo che i decreti attuativi e le modalità di scelta verranno studiate e proposte dopo il referendum,è come se volessimo costruire la casa e avendo pochi soldi si acquisti intanto le finestre perchè con prezzo d’occasione,poi per il resto si vedrà.
Parola di Renzi e di CUPERLO. Una promessa come le tante fatte per fare votare il SI. Stiamo votando una cosa completamente diversa, dove sta la falsità
Ma scusate, in fondo con la seconda scheda cosa si decide?
Si mette la preferenza o no? Perché se deve essere la ripetizione del voto della prima scheda, a cosa serve? A dare una parvenza di “democrazia”?
E’ ovvio che se voto per un partito o movimento nel Consiglio Regionale, poi quello stesso voto lo riproporrò nell’ elezione del Senatore.
Ancora più terra terra… senza le preferenzze se siamo in 3 a votare e io voglio Pippo, un mio amico vuole Pluto e il terzo amico vuole Pippo pure lui, chi stabilisce che in Senato vada Pippo?
Inoltre per i sindaci, chi stabilisce la terna? Gli elettori??
Lo vedete che ci prendete in giro giocando con le parole e alla fine ha ragione Marco Travaglio…
Gentile Senatore, il titolo del pezzo mi sembra appropriato. Quando si dice “… il Ddl che con il senatore Fornaro e un’altra trentina di colleghi del Pd abbiamo predisposto.” si dovrebbe anche aggiungere ” e che presenteremo quanto prima”. Infatti, alla data di oggi 21 novembre 2016, il senatore Fornaro non lo ha ancora presentato, come si evince consultando le banche dati del Senato. Ora, capisco che attendiate l’esito del referendum (in caso di vittoria del NO il DDL in questione non avrebbe ragione di esistere), ma forse era meglio specificarlo. Grazie