Aderisco alla IV marcia per l’amnistia del prossimo 6 novembre, intitolata a Marco Pannella e Papa Francesco. I diritti di ogni cittadino, la necessità della piena tutela della dignità di ogni persona mi spingono a questo passo. Ma lo faccio nella piena consapevolezza che la situazione nelle carceri italiane negli ultimi due anni è sensibilmente migliorata. Grazie soprattutto all’impegno del governo Renzi, in particolare del ministro Orlando, sono stati compiuti passi avanti importanti, avvalorati dai dati ufficiali e dall’apprezzamento del Consiglio d’Europa, a cui appartengo come membro dell’Assemblea parlamentare.

A marzo del 2013, quando è iniziata questa legislatura, erano presenti nelle carceri italiane oltre 65 mila detenuti, a fronte di una capienza regolamentare di poco più di 44 mila posti. Quasi 19 mila detenuti in eccedenza rispetto ai posti previsti.

Ad aprile 2016 erano presenti nelle carceri italiane poco meno di 54 mila persone, a fronte di una capienza regolamentare di 49.500 unità.  Da inizio legislatura, pertanto, i detenuti presenti sono diminuiti di circa 12 mila unità e ce ne sono poco più di 4 mila in eccedenza rispetto ai posti previsti.

Nel 2013 la Corte Europea dei diritti dell’Uomo, nella celebre sentenza “Torreggiani e altri”, aveva condannato l’Italia e le aveva intimato di risolvere, entro il maggio 2014, il problema del malfunzionamento cronico del sistema penitenziario, accertando la violazione dell’art. 3 della Convenzione europea che pone il divieto di pene e di trattamenti disumani o degradanti.

Nel giugno 2015 il segretario generale del Consiglio d’Europa Thorbjorn Jagland manifestò l’apprezzamento per le misure messe in campo dall’Italia per fronteggiare il problema del sovraffollamento, affermando che “sulle risposte da dare per risolvere la questione del sovraffollamento carcerario l’Italia è diventato un esempio di buone pratiche per diversi altri Stati membri”.

Pertanto una strada è stata tracciata, in modo serio.

Ogni iniziativa partecipata che si batta per la democrazia, la giustizia e i diritti è un contributo importante. Per questo motivo aderisco con amicizia.

 

Vannino Chiti

 

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