“Non esiste il Dio della guerra…solo la pace è santa…come capi religiosi dobbiamo essere solidi ponti di dialogo”. Sono le parole di Francesco, pronunciate ieri ad Assisi, dove circa 500 leader e rappresentanti di diverse confessioni religiose, insieme ad altre personalità del mondo della cultura, hanno partecipato all’incontro “Sete di pace”, promosso dalla comunità di Sant’Egidio in occasione del trentennale del primo grande incontro interreligioso voluto da Giovanni Paolo II.
Questo evento e la partecipazione di leader musulmani alla messa nelle nostre chiese lo scorso 31 luglio, sono messaggi di grande significato e forza morale. Le religioni hanno in mano una importante possibilità: contribuire al dialogo per la pace. Chi sparge sangue e terrore nascondendosi dietro false motivazioni di fede, trova nelle stesse confessioni la delegittimazione delle proprie azioni.
Le religioni nel nostro tempo, vogliono dialogare e impegnarsi insieme per sconfiggere i nemici della civiltà. Compito della politica è sostenere e incoraggiare questo dialogo, senza strumentalità, comprendendone la decisiva importanza.
C’è chi invece arriva a manipolare il cristianesimo per meschina propaganda politica. Ogni settimana ci tocca fare i conti con Matteo Salvini, il leader lepenista. Non solo vuole lanciare un’opa sul centrodestra: si illude di poterlo fare con la Chiesa. Salvini ha cercato di mettere in contrapposizione Benedetto XVI e Francesco. Con una lettura rozza, del tutto infondata, attribuisce a Ratzinger posizioni anti-Islam. Basterebbe leggere con un minimo di attenzione i suoi testi, a partire dal discorso di Ratisbona, per capire come vi sia una continuità tra i papi, in particolare tra quelli dal Concilio Vaticano II ad oggi, sul dialogo tra le religioni e le culture, sull’azione per la pace.
Il mondo immaginato da Salvini è un girone dantesco cupo e violento, in cui tutti hanno paura di tutti, un condensato di odii, di sospetti e inimicizie, in cui barriere fisiche e discriminazioni segnano la convivenza di giovani e anziani.