00220068Non sembri strano che questa settimana dedichiamo un post all’esito del Sinodo della Chiesa cattolica sulla famiglia. Lo facciamo per sottolineare la portata di alcune innovazioni adottate e per l’influenza che la vita delle grandi confessioni religiose ha sull’insieme della società.
Per molti aspetti le conclusioni del Sinodo riprendono impostazioni che avevano segnato il Concilio Vaticano II nella sua scelta di un rapporto tra cattolicesimo e donne e uomini del nostro tempo. Per la prima volta il Sinodo dei vescovi è stato vissuto non come una semplice occasione consultiva del Papa, ma come una straordinaria esperienza di confronto e di decisione collegiale. Sta qui un concreto atto di rinnovamento del ruolo del papato e di riforma della Chiesa cattolica. È un’impronta significativa e a mio giudizio irreversibile lasciata da Francesco.
Il documento finale del Sinodo mette al centro il dovere di riconoscere e garantire ad ogni persona la dignità e il contrasto a ogni discriminazione.
Sulla questione più spinosa, la comunione per i divorziati risposati, è significativa la decisione di rimettere la scelta finale al confessore. Altre aperture riguardano il matrimonio civile e la semplice convivenza, il ruolo della donna nella Chiesa, contro ogni discriminazione. Il Sinodo giunge alla conclusione che nelle nozze civili e nelle convivenze ci possono essere segni di amore che corrispondono al riflesso di quello di Dio. «In molte circostanze, la decisione di vivere insieme è segno di una relazione che vuole realmente orientarsi ad una prospettiva di stabilità».
Sono – come si vede – innovazioni importanti, che avranno conseguenze positive anche nella vita della nostra società.
Il Sinodo ci ha dato un messaggio che conferma l’orientamento alla misericordia voluto dal Papa. È un segnale che viene a noi tutti: sarebbe imperdonabile considerarlo un riferimento che riguarda solo i credenti.

 

*** Care lettrici, Cari lettori,
alcune contingenze mi impediscono di scrivere il nuovo blog della settimana.
Pubblicherò il nuovo articolo a partire dalla prossima.

Un caro saluto

Vannino Chiti