chiti_1111”Sul Corriere della Sera di ieri il sottosegretario per gli Affari europei Sandro Gozi ha scritto un intervento importante che condivido: dobbiamo riformare l’Unione europea e l’Italia deve svolgere un ruolo di stimolo e iniziativa”.
Lo dichiara Vannino Chiti, presidente della commissione Politiche dell’Unione europea del Senato, che stamattina ha partecipato al Quirinale all’incontro con la delegazione italiana dei membri del Parlamento Europeo.
Secondo Chiti, ”abbiamo bisogno di compiere i passi necessari a realizzare, entro un decennio, una democrazia sovranazionale europea, leader per la diffusione della pace e dei diritti. Bisogna lavorare nei prossimi mesi per dare all’Unione una governance piu’ democratica, partendo prioritariamente dall’Eurozona, realizzare una politica estera e di sicurezza comune, governare insieme l’immigrazione. La crisi economica, il rilancio dello sviluppo hanno bisogno di politiche comuni e di un maggior coinvolgimento dei cittadini. Deve tornare a prevalere da subito il metodo comunitario al posto di quello intergovernativo che oggi la fa da padrone.
Il Parlamento europeo dovra’ essere eletto con un’unica legge in tutti gli stati e dovra’ avere i compiti delle assemblee elettive nel momento di massima espansione degli stati nazionali; la commissione dovra’ essere il governo dell’Europa e il Consiglio europeo sara’ il Senato dell’Unione, con competenze principali sul bilancio e l’ingresso di nuovi Stati.
Tra gli obiettivi da perseguire, su cui l’Italia sta gia’ lavorando, c’e’ quello di un coinvolgimento maggiore dei parlamenti nazionali e delle Regioni e delle citta’ nei processi decisionali dell’Unione. Il Parlamento italiano svolge un ruolo particolarmente significativo per quanto concerne il processo di partecipazione alle procedure europee di verifica del principio di sussidiarieta’ e del dialogo politico. Al Senato, dall’inizio di questa legislatura, stiamo portando avanti un rapporto stabile di dialogo e confronto con i consigli regionali e con gli europarlamentari italiani.
Il 60° anniversario del Trattato di Roma, nel 2017, sara’ un importante banco di prova per il ruolo dell’Italia in questi processi”.