“C’è a sinistra il permanere di una cultura tradizionale che considera il partito in modo totalizzante: non un mezzo ma un fine. Invece il fine sono i programmi e la loro coerenza con i valori che uniscono una comunità di uomini e donne. Così intendeva essere l’Ulivo: così sembrerebbe non essere più il Pd. La riforma costituzionale sarà un passaggio decisivo: si vedrà come il pluralismo non a parole sia considerato una ricchezza, un tratto fondativo del Pd o invece una copertura utile in qualche occasione”. Lo afferma il senatore del Pd Vannino Chiti.

”Ad ora i segnali non sono positivi”, aggiunge l’esponente dem. ”Ad un partito che sceglie linea politica e organismi dirigenti con primarie a cui partecipano una mattina persone spesso mai viste e molte delle quali non si rivedono più, si vuole applicare un modello decisionale autoritario, fatto di cieca obbedienza ai capi, giù giù lungo la scala gerarchica dal nazionale al locale. Il centralismo democratico in paragone è da rimpiangere. Il confronto interno anche su temi rilevanti è sostituito da battute, attacchi personali, insulti. Il Pd rischia di essere non un partito di centrosinistra – non dico una sinistra plurale, per carità – ma un partito di centro che occhieggia a destra. Dispiace che anche un dirigente un tempo equilibrato come Delrio si unisca al coro di quanti pensano che il richiamo al voto anticipato serva da ricatto per far cambiare convinzioni sulle riforme costituzionali. Non è così: l’arma da ogni punto di vista è scarica. Nessuno baratta valori con convenienze: almeno nessuno dovrebbe! Oltretutto il richiamo irresponsabile e non rispettoso delle funzioni del Capo dello Stato al voto anticipato fa toccare con mano ciò che sarebbe l’Italia di domani, con un rafforzamento dei poteri del premier, senza equilibri o, per usare dimenticate parole di Renzi, ‘senza pesi e contrappesi’. Dopo di che il mio consiglio è di provare, finché ancora si è in tempo, a pensare al futuro del Pd e alle sue prospettive. Grave errore ritenere che i consensi siano una rendita di posizione, dati dai cittadini una volta per sempre: non è così neanche al telegatto e democrazia e Costituzione sono qualcosa di infinitamente più serio e importante”.