”Ventitre anni fa veniva ucciso il giudice Paolo Borsellino insieme a cinque agenti di scorta: Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Cosina, Claudio Traina. Meno di due mesi prima la Strage di Capaci e la morte del giudice Falcone; l’anno successivo gli attentati di Firenze, Roma e Milano. Sono pagine oscure su cui e’ necessario fare piena luce senza abbassare la guardia o lasciare che il tempo faccia cadere tutto nel dimenticatoio. Tenere viva la memoria di uomini valorosi come Paolo Borsellino, che ha perso la propria vita per l’interesse della collettivita’, significa portarne avanti l’esempio, l’impegno, i valori di riferimento e difenderne l’onore di fronte a qualsiasi forma di delegittimazione”.
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