Il potere d’acquisto degli italiani in questi giorni subisce un altro colpo a causa dell’aumento delle addizionali regionali, previsto dalla manovra finanziaria approvata nel dicembre scorso. Nuova pressione fiscale potrà venire, in alcune città, dal possibile aumento delle addizionali per i comuni. In un periodo di crisi che si trascina ormai da quattro anni, insieme al costo della benzina alle stelle e all’arrivo a giugno dell’Imu, si tratta di ulteriori, gravi difficoltà per milioni di persone che fanno i conti al centesimo per mantenere con dignità le proprie famiglie. La responsabilità di fondo per questa situazione è del governo Berlusconi-Tremonti-Bossi, che per 8 anni negli ultimi 10 ha guidato l’Italia, portandola ad un passo dal disastro. Solo la breve esperienza del governo Prodi, tra il 2006 e il 2008, aveva cercato di rimettere l’Italia nella giusta carreggiata. La scelta obbligata del novembre scorso di dar vita a un governo tecnico per salvare il Paese dal baratro ha comportato il varo di una manovra urgente e pesante per i cittadini. Si trattava di una passo inevitabile, ma oggi bisogna prestare attenzione ad un aspetto fondamentale: la condizione di vita di tanti pensionati, lavoratori e giovani, e la priorità rappresentata dal rilancio di un nuovo sviluppo. I focolai di protesta aumentano e possono esplodere. Spetta alla politica, in primo luogo al Governo Monti, una risposta urgente: c’è bisogno di creare nuova occupazione, incentivando la crescita dei settori in cui possono sorgere nuove opportunità di impiego. Bisogna ridare fiato alle imprese e alle famiglie riducendo la pressione fiscale sul lavoro e sulle pensioni. È possibile reperire le risorse necessarie spostando il carico fiscale sulle rendite finanziarie e i patrimoni.

Nel Disegno di legge di riforma del fisco che il governo si appresta a varare, deve essere previsto che una parte dei proventi della lotta all’evasione sia destinata a questa priorità. Anche dalla cosiddetta “spending review”, la revisione analitica della spesa pubblica italiana a cui sta lavorando una apposita commissione, possono arrivare risorse che consentano ai cittadini di recuperare una parte del potere d’acquisto perso in questi anni.
Sono queste le priorità per gli italiani che ogni giorno sono alle prese con le difficoltà. Non rendersene conto fino in fondo esporrebbe il nostro paese ad un declino anche sociale.